La pluralità, la mistura, la diaspora, il sincretismo tanto nella capoeira quanto nelle religioni afro-brasiliane rappresentano le tracce tangibili del contatto tanto linguistico quanto culturale indissolubilmente legati alla società e realtà brasiliana.

La formazione plurietnica che caratterizzò la società brasiliana, la convivenza con differenti religioni, si tradusse nella fusione di credenze e pratiche religiose distinte: un vero e proprio sincretismo religiosoIn particolare, la diaspora africana, dunque la dispersione di milioni di africani nel territorio brasiliano, è all’origine del sincretismo. Africani di differenti regioni, deportati come schiavi in Brasile, giunsero sulle coste americane con tutto il loro bagaglio culturale. In Brasile, paese multiculturale aperto all’interculturalismo, all’ibridismo, la religione cattolica però non cessò di essere vincolata allo Stato e viceversa; ne deriva che il riconoscimento di una religione da parte dello Stato, passava per un processo di evangelizzazione.

candomblé orixasGli africani, in condizione di schiavitù in Brasile a partire dal XVI secolo, per evitare di subire punizioni da parte dei padri gesuiti, veneravano le immagini di Santi cattolici ma con uno sguardo e con il pensiero sempre rivolto alle divinità e ai rituali africani. Progressivamente, iniziarono a combinare i riti cattolici con elementi e culti africani con l’obiettivo di diffondere quello che, per i padri gesuiti, era considerato misticismo africano. Il ‘meticciarsi’ di popoli e tradizioni religiose africane che si propagarono in Brasile assunsero forme sincretiche, caratteristiche e nomi differenti nei diversi Stati del paese; in particolare, nello Stato di Bahia il risultato di questo sincretismo religioso si concretizzò nel Candomblé. Probabilmente la vera storia dell’origine di questa religione non è ancora stata scritta, poiché i culti furono mantenuti nel segreto e poterono uscire allo scoperto solo nel XX secolo.

Il Candomblé si fondava sul culto degli antenati di origini africane, chiamati Orixás; molti credevano che queste divinità, gli Orixás, erano capaci di controllare le forze della natura e per questo, ogni Orixá ‘vestiva’ una propria personalità relazionata a un elemento della natura.

Era inevitabile quindi che il culto mantenesse, ancora oggi, alcune caratteristiche tipicamente africane come: la divinazione, il sacrificio degli animali, la trance e la danza. In particolare, la danza e la musica in Africa erano e sono i fondamenti ontologici dell’essere. Chi danza conosce, chi suona sa comunicare con la divinità perché è la musica che apre la porta fra il mondo dei viventi e quello del sacro. Nel Candomblé è il sentire che viene sottolineato e vissuto: la parola non permette di incontrare la divinità e di viverla nel proprio corpo. Il verbale blocca, fissa la fluidità dell’esperienza che è esprimibile solo attraverso l’arte.

La capoeira, come il Candomblé, rappresenta una relazione. In essa unCandomblé na capoeira 1 corpo dipende dall’altro. Un corpo tenta di conversare con l’altro. Possiamo allora pensare alla capoeira come a un linguaggio particolare in cui i corpi e i loro gesti sono come parole che pronunciano e incorporano sensi e significati. Il corpo ricerca le forme tondeggianti, come nelle rodas. Il cerchio rappresenta l’unità e l’infinito, non ha né un inizio né una fine. Ogni gesto è come una domanda che lascia ampio spazio a molteplici risposte che, a loro volta generano, nuove e numerose domande e altrettante risposte. Un dialogo, dunque, in cui il corpo è l’espressione delle idee, degli interessi, dei desideri, dei dubbi dei soggetti che giocano/conversano capoeira.

capoeira2I canti che accompagnano la lotta/danza della capoeira fanno spesso riferimento alle divinità del Candomblé e ne celebrano le gesta eroiche. I canti di capoeira, però, a differenza dei canti intonati durante il rito del Candomblé non hanno un fine mistico. Senza dubbio, essi fanno parte di una visione del mondo negro-africana e quindi molti degli elementi che fanno parte del Candomblé e delle religioni afro-brasiliane vi si trovano. Ma mentre la musica nei riti religiosi afro-brasiliani – come il Candomblé – ha la funzione di chiamare le energie divine, gli Orixás, nella capoeira la musica ha la funzione di aprire la roda, di sostenere l’incontro e di concluderlo.

Così, i tratti peculiari della capoeira sono spesso riconosciuti come estensione dei rituali afro-brasiliani – ossia dei rituali del Candomblé – in funzione dei contatti, storicamente attestati, dei soggetti partecipanti alla capoeira con la religiosità africana.