Mancano ormai quattro giorni alla pubblicazione, sulle piattaforme digitali, del nuovo disco di Arnaldo Antunes che, con il titolo di RSTUVXZ promette di far luce su affinitá e differenze tra due generi solidi come il samba e il rock. Ovviamente, per capire di cosa si tratta bisognerá lasciar parlare la musica ma, per ora, l’autore ha pensato di raccontare questo lavoro con le sue parole che vi riportiamo qui di seguito.
Mi sono sempre comportato antropofagicamente, tropicalistamente, o quanto meno brasilianamente, come ascoltatore o compositore di musica di generi diversi, con molta naturalezza. Mi piace lo scambio di informazioni, la mistura, e investo generalmente la mia energia a cancellare le frontiere tra i diversi territori musicali, contro la loro rigida demarcazione.
In questo modo, non ho potuto non lasciarmi incantare, ancora molto giovane, dalla sintesi tra il samba e il rock realizzata da Gil, Caetano, Jorge Ben Jor, Tom Zé e i Novos Baianos, incluso l’emblematica Mosca na Sopa, di Raul, che faceva una miscela di due ritmi a demarcare strofa e ritornello.
Quando ho visto per la prima volta l’avvicinarsi della batteria di una scuola di samba in una sfilata nel sambodromo ho subito pensato (e lo dichiarai in un’intervista all’epoca): “Questo si che è rock’n’roll”. Più recentemente, ho apprezzato le fusioni fatte da Nação Zumbi e Baiana System, oltre al viaggio di Marcelo D2 alla ricerca della battuta perfetta.
La relazione amorosa tra samba e rock si evidenzia in varie forme nel mio lavoro. Dalla creazione di una jam di samba (Noel, Lamartine, Bezerra da Silva tra gli altri) convertiti in rock in Aeroanta, a São Paulo, all’inizio degli anni 80, insieme a Branco Mello, Akira S, Pamps (degli Smack), Helcio Aguirra e Paulo Zinner (di Golpe de Estado) fino alla partecipazione, ancora con i Titãs, sempre negli anni 80, del fraterno concerto Samba Rock, ideato da Waly Salomão.
Dalla reinvenzione delle canzoni di Adoniran Barbosa in iê iê iê per il programma Som Brasil, della Globo, alla partecipazione dei Demônios da Garoa nel DVD Ao vivo lá em casa (e successivamente la mia partecipazione al loro DVD). Dalla registrazione di Eu vou ficar aqui di Elza Soares (con la quale ho avuto l’onore di dividere il palco diverse volte) alla composizione di Talismã, collaborazione con Paulinho da Viola e Marisa Monte.
Dalle rilettura in chiave rock di A razão dá-se a quem tem (Noel Rosa, Ismael Silva e Francisco Alves), Judiaria (Lupicínio Rodrigues), Juízo final (Nelson Cavaquinho e Elcio Soares) e Vou festejar (Jorge Aragão, Noemi Dias e Dida) alla traduzione di Exagerado (Cazuza, Leoni e Ezequiel Neves) in bossa nova, accompagnato dalla chitarra di Cezar Mendes.
Da molto tempo alimento l’idea di registrare un disco che inglobi samba e rock. Tempo fa (ispirato dall’idea del lato A e B degli antichi vinili) ho immaginato un disco che presentasse una sequenza di brani rock da un lato e di samba dall’altro. Era un’idea che mi ricordava un disco non moltro conosciuto di Gil, del 1978, Antologia do samba-choro, in cui su un lato riuniva le registrazioni originali di Germano Mathias e dall’altrao la rilettura dello stesso Gil, in un contesto piú pop.
Per diverse ragioni questo progetto é stato rinviato per diversi anni. Ora, in ragione delle cose che scrivendo, molto vicine all’universo del samba, o per la voglia di tornare a cantare un rock piú duro e rapido, ho composto questo repertorio leggermente bipolare, alternando samba e rock, accentuando i loro reciproci contrasti ma anche le possibili affinitá. Invece di separarli in due blocchi, ho preferito esporre i corto circuiti delle transizioni, alternando i duei generi.
Il nome del disco éRSTUVXZ, per la conincidenza con il dfatto che la R sta per rock e la S per samba. E, a seguire, tutto quello che ne puó derivare, fino alla Z. Il titolo, chiaramente, rimane Rock Samba.
Esntusiasta per i suoi ultimi lavori autoral (Arrocha e Boca) e come produttore (Saulo Duarte e a Unidade, Russo Passapusso, Muntchako), ho invitato Curumin, che suona con me da molti anni, a produrre questo disco. La sua inventiva negli arrangiamenti e nella concezione generale del suono é stata fondamentale per fuggire dai clichês e per ricercare una maniera originale di fare samba e rock.
Per il passaggio da una traccia all’altra, Curumin ha creato delle vignette sonore che accompagnano tutto il disco, ammorbidendo o rinforzando i passaggi; riaffermando il concertto sonoro pendolare tra i due universi
Tanto i brani rock come quelli samba sono stati registrati basicamente dai musicisti con cui ho lavorato negli ultimi anni: André Lima (tastiere), Betão Aguiar (basso, chitgarra), Chico Salem (chitarra elettrica, chitarra, guitavaco), Curumin (batteria, percussioni, programmazioni di ritmo) e Edgard Scandurra (chitarra elettrica, chitarra, chitarra a 12).

