Copertina-As-Madalenas

As Madalenas
Madeleine
2015

Chiunque abbia ascoltato dal vivo As Madalenas sa bene quanto il desiderio di portarsi a casa quel momento di genuina bellezza musicale fosse diffuso tra il pubblico. Un disco, insomma, era indubbiamente necessario. Detto fatto.

Madeleine, questo il titolo ispirato all’omonimo brano di Paolo Conte che Cristina Renzetti e Tati Valle hanno scelto per il loro primo lavoro discografico, ha visto finalmente la luce. Con un repertorio assolutamente originale, ricercato e raffinato, il disco arriva dopo una serie di concerti in cui As Madalenas hanno potuto studiare, arrangiare, sperimentare, soppesare ogni singola nota; dopo una serie di esibizioni in cui il duo ha saputo e voluto abbandonarsi ad una genuina simbiosi artistica. Il risultato è uno dei più bei dischi che si siano prodotti in Italia negli ultimi tempi.

as_madalenasLa delicatezza dell’intero lavoro si evidenzia sin dalle prime note, quando l’arpeggio di kamalen’goni – affidato a Marco Zanotti – in Deusa do Amor increspa adagio il silenzio. Qui, la voce limpida di Cristina   si alimenta della poesia del testo, poi si acquieta per lasciare spazio al canto rotondo di Tati Valle. Ancora, le voci si sovrappongono, ondeggiano, si rincorrono nell’armonia ipnotica del canto, poi si sciolgono in un ritornello finale, in un’armonia perfetta. Di stesso tenore è anche il brano Ciranda da Chuva di Stefano Girotti in cui il canto di As Madalenas è sostenuto dalla chitarra elettrica di Giancarlo Bianchetti. Il brano vede come special guest anche Gabriele Mirabassi che mette la firma su un meraviglioso assolo di clarinetto.

Spogliato di ogni strumento musicale, invece, è Marcianito, affidato alle sole voci e alle dita di Tati e Cristina. L’espediente, sicuramente ben riuscito, si risolve in un’esecuzione briosa e simpatica, caratteristiche che da sempre caratterizzano il duo italo-brasiliano. Calo de Estimação ne è un altro valido esempio. Nel repertorio ricercato e per certi versi inconsueto offerto da As Madalenas trovano posto anche due composizione, se vogliamo, atipiche per la musica brasiliana a cui il grande pubblico italiano è abituato. La prima è Simply Are di Arto Lindsay. Per chi non lo sapesse, nonostante Lindsay sia statunitense, ha vissuto molti anni in Brasile e ha collezionato numerose collaborazioni con artisti brasiliani. La seconda, invece, è una composizione di Guinga e Aldir Blanc dal titolo Chá de Panela. Il brano è un omaggio alla genialità di Hermeto Pascoal, capace di trasformare in strumento pentole, barba o qualsivoglia diavoleria. Il brano, dotato di forte ritmicità, è anche il pretesto per As Madalenas di raccontarsi grazie ad una inserzione nel testo a firma della stessa Renzetti.

In Madeleine non mancano brani che appartengono al repertorio brasiliano ben noto in Italia. Rita, diAs-Madalenas Chico Buarque fa parte proprio di questo canzoniere così familiare al Belpaese – l’artista carioca l’aveva registrata e lanciata in una versione italiana tradotta da Sergio Bardotti nel ’68 -. Nella versione di As Madalenas, il brano è cantato in entrambe le lingue ma la cosa che più stupisce è l’arrangiamento originale e, possiamo dirlo, mai visto prima affidato alla chitarra manouche di Tolga During. Rita, in questa nuova veste è una vera chicca assolutamente da non perdere. L’altro brano un po’ brasiliano e un po’ italiano è Trem das Onze di Adoniran Barbosa, resa famosa in Italia da Riccardo del Turco  con il titolo Figlio Unico.

Tra le tante cover, in Madeleine c’è anche lo spazio per un bell’inedito firmato da Tati Valle. Olhar do Mar, questo il titolo, conferma la spiccata verve compositiva della brasiliana di cui già aveva prova in Livros dos Dias.

Per essere il loro primo disco, As Madalenas dimostrano grande maturità artistica e indubbie capacità interpretative e compositive. Quello che stupisce ancor di più di questo lavoro è, però, il rapporto familiare, spontaneo che le due artiste riescono ad avere con la musica che, in un certo senso, viene vissuta con disarmante naturalezza. Allegre, spensierate, a proprio agio in ogni momento, nel disco e nei concerti, Tati Valle e Cristina Renzetti si sembrano aver trovato decisamente la loro strada. E se queste sono le premesse, beh, buon viaggio, ragazze!