Correva l’anno 1989 quando Chico Buarque calcava il palco del teatro Zenith di Parigi, dopo una lunghissima e meravigliosa tournée mondiale. Era esattamente il dieci giugno del millenovecentoottantanove quando, probabilmente a sera inoltrata, quel concerto veniva donato all’eternità grazie ad una registrazione che diventò uno dei più bei dischi di Chico. Chico Buarque Ao Vivo – Paris Zenith è purtroppo fuori catalogo e pare che per ascoltarlo l’unico modo sia cercare il disco su Youtube. A noi, però, questo lavoro sta così a cuore che abbiamo cercato i protagonisti e celo siamo fatti raccontare. Abbiamo parlato, infatti, con Cristovão Bastos -Tastiere, arrangiamenti, direzione musicale – e Vinicius França – Produttore dello spettacolo e della tournée -. Ecco quello che ci hanno raccontato.
Cristovão Bastos
Il disco Chico Buarque ao Vivo – Le Zenith Paris è stato lanciato nel 1990. Potresti descrivere che momento artistico stavi vivendo?
Fu un momento di lavoro intenso ma anche di grande allegria. Molti furono i concerti oltre i confini del Brasile e per me fu un’esperienza incredibile. Dirigere una registrazione come questa mi consentì di crescere molto.
Quanto tempo durò la tournée? In quali città vi siete presentati?
Francamente non ricordo tutte le città.Francamente non ricordo tutte le città in cui abbiamo suonato. Ricordo solo che erano tantissime e che la tournée fu spezzettata in vari momenti. Viaggiavamo per fare due o tre concerti e rientravamo in Brasile per qualche giorno. Poi ripartivamo.
Come era lavorare con Chico?
Suonavo con Chico da almeno 10 anni. Lavorare con lui è molto facile: la sua sensibilità raffinata e la sua intelligenza sono contagiose, sia in studio che sul palco.
Qual è stato, secondo te, il tuo contributo a questo disco?
I miei arrangiamenti portano sì la mia firma ma rispettano il formato armonico che Chico suggeriva. Questo accadeva nelle canzoni che aveva composto da solo. Nei brani in cui lui era appena l’autore del testo, io avevo la libertà di scrivere la linea melodica e armonica che preferivo.
Qual è la canzone che hai arrangiato con più piacere?
É molto difficile rispondere a questa domanda perché, come puoi vedere, gli arrangiamenti del disco sono tutti molto elaborati. Potrei citare Desalento e Homenagem ao Malandro. Non sono convinto che siano i migliori arrangiamenti ma a me piace molto il risultato finale.
Qual era il clima tra i musicisti durante la tournée e la registrazione?
Facile. Dirigere un “team” di musicisti come questi non può che essere un privilegio. Wilson das Neves, Hugo Fattoruso, Luís Cláudio, Mestre Marçal, Chico Batera, Joãozinho, Zeca Assunção e Marcelo Bernardes. Competenza e musicalità di altissimo livello. Un clima fantastico!
Ricordi qualche episodio importante durante la tournée?
La cosa che più ricordo, a parte la musica, furono le innumerevoli partite di calcio giocate. Alcune addirittura prima dei concerti. Qualche volta è capitato anche che queste partite finissero nella rubrica sportiva dei giornali locali. Ricordo che in Spagna pubblicarono un articolo con la nostra foto. Ah, ancora una cosa. Wilson das Neves e Mestre Marçal erano gli allenatori. (ride)
Vinicius França
Il disco Chico Buarque ao Vivo – Le Zenith Paris è stato lanciato nel 1990. Potresti descrivere che momento artistico Chico stava vivendo?
Il disco fu lanciato in Brasile nel 1990. La tournée era ovviamente finita e Chico stava già scrivendo al suo libro Estorvo, che fu lanciato l’anno sucessivo.
Quanto tempo durò la tourné? In quante città vi siete presentati?
La tournée è durata un anno e mezzo. Iniziò nel gennaio dell’ 88 a Rio de Janeiro e toccò le principali città brasiliane con oltre cento concerti. In Europa, invece, ci presentammo in Portogallo, Spagna, Italia e, infine, in Francia.
Come fu organizzata la tounrée? Come furono scelti gli artisti?
La tournée era la naturale conseguenza de disco Francisco, del 1987, mentre la la band era quella che accompagnava Chico da diversi anni, dall’epoca del programma Chico & Caetano.
Quando è nata l’idea di registrare trasformare la tournée in un disco?
L’idea di registrare questo spettacolo un disco al vivo era dettata dalla voglia di immortalare quel concerto. Dopotutto rappresentava il ritorno di Chico sul palco dopo molti anni di assenza. Erano esattamente tredici anni che Chico non faceva un concerto.
Come è stato scelto il repertorio e perché avete scelto Parigi per la registrazione?
La scelta di Parigi fu casuale. La capitale francese ospitava una delle ultime tappe della tournée. Durante quell’anno e mezzo di concerti in giro per il mondo avevamo sempre rimandato, per un motivo o per un altro, la registrazione del live fino a quando abbiamo potuto più rimandare. Per quel che riguarda il repertorio, invece, riprendeva i brani contenuti nel disco Francisco a cui si aggiunsero alcune canzoni più vecchie che Chico non aveva mai presentato dal vivo come.
Cos’hanno rappresentato gli arrangiamenti di Cristovão Bastos per questo disco?
Sono stati fondamentali. Cristovão è un genio e quegli arrangiamenti sono rimasti nella storia.
Qual è stato il tuo ruolo durante questo lavoro?
Sono stato il produttore dell’intera tournée. Ho organizzato i concerti, gli spostamenti, la logistica, mi sono occupato della band. Tutto quello che un produttore di concerti deve fare.
Qual era il clima tra i musicisti durante la tournée?
Era molto rilassato. L’unico problema fu quello di consentire ai musicisti di stare con le proprie famiglie. Considera che, come ho detto, la tournée é durata un anno e mezzo, ma per fortuna è andato tutto bene.

