L’offerta culturale di São Paulo lascia sempre a bocca aperta, soprattutto se si pensa alle enormi difficoltà che la cultura affronta ogni giorno in Italia. Nella capitale economica del Brasile, realtà come quella del Sesc o del Centro Cultural São Paulo sono solo una parte del fermento culturale che ravviva la cidade da garoa. A queste, infatti, si aggiungono migliaia di piccoli e grandi eventi – concerti, mostre, spettacoli – che animano la città ogni giorno.

Coala FetivalA questa realtà culturale già estremamente ampia, si è aggiunta, quest’anno, la prima edizione del Coala Festival, un evento che abbraccia la cultura in ogni suo aspetto, dalla lettura alle arti plastiche – vedi Bailon, Boleta, Kaput, ecc. -, dalla gastronomia alla musica.

L’evento si è tenuto domenica 15 marzo al Memorial da America Latina di São Paulo e, dalle tre del pomeriggio ha visto alternarsi sul palco una folta schiera di artisti dal background decisamente eterogeneo. Dopotutto, il bello del festival sta proprio nella libertà della proposta che non resta legata alla mpb ma che è capace, invece, di guardare alla scena indipendente paulistana.

Ad aprire il concerto, infatti, è Dre Guazzelli, artista poliedrico e dj affermato sulla scena internazionale. Oltre a Dre, nei cambi di palco si sono esibiti i dj Shaka, Beto Chuquer e Davida Busca Vida. L’espediente di alternare musica elettronica alle band strumentali ha permesso di riempire gli spazi vuoti che naturalmente si sarebbero creati nei cambi di palco. Ovviamente, però, non si è trattato di semplici riempitivi ma, piuttosto, di momenti dedicati alla musica elettronica di qualità che il pubblico ha saputo accettare di buon grado.

Le esibizioni della band, invece, si sono aperte con i 5 A Seco, un ensamble di 5 giovani e talentuosi musicisti impegnati ad offrire brani editi e inediti con la forza di armonizzazioni vocali estremamente interessanti. A seguire, Charlie e Os Marretas con un funk brasiliano fresco e brioso, ricco di contaminazioni hip-hop e afrobeat. Charlie e Os Marretas sono in procinto di lanciare il loro primo disco, la cui uscita è prevista per il primo semestre del 2014. Aspettiamo fiduciosi.

Alle 17.40 c’è stato uno degli appuntamenti più importanti dell’intero festival, quello con Tom Zé. Settantasette anni maPietro e Tom Zé con la forza di un adolescente, l’artista baiano non necessita certo di presentazioni. Presentatosi sul palco con una sorta di saio nero, appena ornato con decine di mollette colorate, una corda in vita, una in testa e un’altra, la più evocativa, al collo a mo’ di cappio, Tom Zé si è esibito per circa un’ora ricordando e criticando i tempi della dittatura – l’abbigliamento voleva proprio ricordare l’oppressione ai tempi della dittatura militare  – e offrendo alla platea in visibilio un un piano sequenza della propria carriera, toccando brani celeberrimi come Augusta, Angélica e Concolação.

Il tardo pomeriggio ha visto sul palco prima i Terno e, immediatamente dopo i Trupe Chá de Boldo. Le sonorità di questi ultimi sono di estremo interesse. La band, impegnata a divulgare il disco Nave Manha, è composta da ben 13 musicisti prevedendo. I brani proposti sono una mescla si rock, jazz e samba, mentre i testi sfiorano la poesia. Ad ascoltarli dal vivo sembra proprio che la band possa avere un futuro roseo e solido. Tra l’altro, i due dischi del gruppo sono scaricabili gratuitamente sul sito ufficiale della band.

Il Coala Festival è lungo, è vero, ma il pubblico accompagna il susseguirsi degli artisti con particolare interesse, tra danze e fiumi di birra, senza mai mostrare stanchezza o disinteresse. D’altra parte, se a chiudere le danze c’è Criolo. Il rapper che seppe conquistare pubblico e critica già nel 2011 con il disco Nó na Orelha, continua ad appassionare una schiera sempre più folta di pubblico proveniente da ogni fascia di età e da ogni estrazione sociale. La sua poetica arguta, colta e impietosa conquistò anche Chico Buarque che nel 2012 ha portato in tournée una versione rap di Cálice in risposta a quella che Criolo aveva lanciato su youtube. Sicuramente Criolo è uno degli artisti più interessanti del panorama musicale brasiliano ed internazionale. Sceglierlo per chiudere il festival è stata una mossa vincente che ha lasciato l’intera platea con un unico desiderio: tornare per il Coala Festival 2015!