Ormai sono giorni che va avanti la rivolta studentesca nello Stato di São Paulo. Alcune scuole sono state occupate, mentre un’opposizione coriacea alla riforma di riorganizzazione della scuola proposto dal governo di São Paulo non si è fermata. Nei giorni scorsi già diversi artisti avevano deciso di unirsi alla protesta con la forza dell’arte. Esibizioni gratuite di Arnaldo Antunes, Emicida, Maria Gadú, per citarne solo alcuni, si sono tenute in vari istituti della capitale economica del Brasile.
Ora arriva anche il sostegno di Dani Black, autore di un brano destinato a diventare l’inno della protesta. La notizia, però, non si limita a questo. Al fianco dell’artista paulistano si sono schierati artisti del calibro di Chico Buarque, di Arnaldo Antunes – già citato -, di Filipe Catto, Zélia Duncan, Paulo Miklos, Pedro Luís ecc.ecc.
Il brano, dal titolo O Trono do Estudar, è stato registrato a Rio de Janeiro e recita Ninguém tira o trono do estudar / ninguém é dono do que a vida dá / e nem me colocando numa jaula / porque sala de aula / essa jaula vai virar, ovvero Nessuno toglie il trono (inteso come diritto, cosa preziosa n.d.r.) di studiare, nessuno è padrone del dono che la vita dà, nemmeno se mi mette in una gabbia, perché questa gabbia diventerà un’aula.