Non è sempre facile raccontare persone illuminate come Maria Bethânia. molto spesso si corre il rischio di cadere nel banale, nell’ovvio o di essere travolti dalla genialità del soggetto rimanendo incapaci di assimilare e di raccontare. Quello che accade, invece, con il documentario Fevereiros, presentato ieri sera al cinema São Jorge di Lisbona durante il primo festival di cinema brasiliano nella capitale portoghese, è l’esatto contrario.
Il giovane regista Marcio Debellian non solo si rivela capace di assimilare l’immenso valore dell’artista baiana, ma riesce a tradurlo in un lavoro che il pubblico in un universo emotivo inedito, in un viaggio mistico, religioso, culturale scandito dalle parole della stessa Maria Bethânia.

Il punto di partenza del viaggio è Santo Amaro da Purificação, il piccolo centro nel reconcavo baiano che ha dato i natali ai Veloso. Qui tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi di febbraio si celebrano una serie di riti religiosi che misturano la cultura cattolica ereditata dai portoghesi a quella sincretica di origine africana. Si tratta della celeberrima Festa de Nossa Senhora da Purificação, una delle più tradizionali feste religiose del Paese, che si compone della Novena de Dona Canô, citata anche nel brano Reconvexo di Caetano Veloso, passando per quella che si definisce in portoghese lavagem do adro da igreja, fino a culminare nella processione.

In modo parallelo, Fevereiros racconta il carnevale di Rio de Janeiro del 2016 ed in particolare modo la sfilata della scuola di samba Estação Primeira de Mangueira che con l’enredo Maria Bethânia: A menina dos olhos de Oyá ha celebrato l’artista baiana aggiudicandosi la vittoria del carnevale più famoso al mondo.

Quello che colpisce in Fevereiros è la lirica narrativa che il regista è in grado di offrire attraverso una serie di immagini estremamente coinvolgenti a cui, ovviamente, le interviste con Maria Bethânia, Chico Buarque, Caetano Veloso, aggiungono poesia e densità emotiva. Attraverso le immagini si può apprezzare una Bethânia che va ben oltre la figura di grande interprete della musica brasiliana ma che si rivela nella sua meravigliosa complessità. Bethânia, come dice Caetano, è piena. Un essere, completo, illuminato, raro, circondato da un’aurea mistica incredibile che traspare completamente in questo lungometraggio. É questo che sorprende in Fevereiros, la capacità di parlare dell’intangibile, di raccontare l’impercettibile. Non di Bethânia cantante, ma della Bethânia mistica, centro gravitazionale di una religiosità, quella sincretica, che oggi ha bisogno di essere salvaguardata più che mai e che a Santo Amaro germoglia come in nessun altro centro del Brasile.

Ecco, Fevereiros è tutto questo e molto di più. Descriverlo è importante ma non ci sono parole che riescano a tradurne la bellezza. Non resta, quindi, che guardarlo e, appena possibile, programmare un viaggio per Santo Amaro da Purificação

 

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Fevereiros, un documentario per raccontare Maria Bethânia
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Fevereiros, un documentario per raccontare Maria Bethânia
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Fevereiros, il documentario di Marcio Debellian, racconta Maria Bethânia attraverso la vesta di Santo Amaro da Purificação e il Carnevale di Rio de Janeiro
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