Sono due terre lontane, la Sardegna e il Brasile. Eppure si sono incontrate e misturate in uno dei palchi più prestigiosi d’Italia, quello del Petruzzelli di Bari. A rappresentare le due terre Paolo Fresu e Jaques Morelenbaum. Formazione senz’altro inusuale costituita esclusivamente da tromba e violoncello ma che comunque ha saputo regalare al pubblico quasi due ore di ottima musica in un ambiente senz’altro suggestivo.
Il concerto, che si è aperto com Alma di Omar Sousa, ha toccato i due mondi appartenenti ai due artisti. Il Brasile, per Jacques Morelenbaum, con brani del calibro di Corcovado, Eu não esisto sem você, per poi passare a sonorità che meglio si riconoscono nella cultura sarda, mediterranea.
Momento di grande poesia si è raggiunto durante l’esecuzione del brano, di autori di Fresu, intitolato ad uno dei grandi maestri del cinema italiano, Federico Fellini.
Nonostante l’insolito duo – difficile trovare un duo di violoncello e tromba – il pubblico ha saputo apprezzare l’intera esibizione che si è mossa tra poesia e sperimentazione – interessanti le incursioni elettroniche di Fresu – senza mai risultare stucchevole, ostentata, banale.