Osservare la musica popolare brasiliana da un altro punto di vista è privilegio di pochi, soprattutto quando la prospettiva mostra quello che sul palco non arriva mai. Gilda Mattoso questa prospettiva la conosce bene perchè non si è limitata ad osservare la MPB da un angolazione privilegiata, lei si è resa partecipe dei cambiamenti, dell’evoluzione, dell’innovazione di un certo modo di fare musica che oggi chiamiamo bossa nova o MPB.

Gilda con Gilberto Gil e Fiorella Mannoia

Gilda con Gilberto Gil e Fiorella Mannoia

Perché Gilda non solo ha lavorato con Franco Fontana per esportare la cultura brasiliana in Europa, non solo ha accompagnato, tra i tanti, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Tom Jobim, nelle innumerevoli tournée in giro per il mondo, non solo è stata musa ispiratrice di Vinicius de Moraes, Gilda ha sposato questa forma d’arte, oltre allo stesso Vinicius. Gilda è oggi un tesoro prezioso per la storia della musica brasiliana, una custode fedele di aneddoti, storie ed esperienze che, per nostra fortuna, ha voluto raccontarci in una intervista estremamente emozionante.

Speriamo solo che presto Gilda possa raccontarci altro.

Mi piacerebbe sapere come definiresti la musica popolare brasiliana

Guarda, questa è una domanda difficile. La Mpb è troppo grande per essere definita. E’ vasta, è varia, è ricca, è il più grande tesoro, secondo me, che il Brasile ha. Tra tutte le arti credo che la MPB sia l’aspetto in cui il Brasile non possa essere considerato del Terzo Mondo. Il Brasile è del “primo mondo” e con grosso vantaggio.

Ci sono due modi di definire la Mpb. C’è una Mpb che raccoglie tutti i generi musicali brasiliani dalla fine dell’ottocento a oggi, e c’è un’altra Mpb, che sorge dalla bossa nova ed è quella creata da Caetano Veloso, Gilberto Gil.

Io considero la Bossa Nova la prima rivoluzione importante che rappresentò una rottura senza la quale Caetano, Gil, Chico non esisterebbero dal momento che la bossa nova non ha dato un taglio netto nel modo di fare musica in Brasile.

Quando hai iniziato a lavorare con gli artisti?

Ho iniziato a Roma, nel 1977 con l’impresario Franco Fontana che è una persona di immensa importanza per l’espansione della musica brasiliana in Europa, non solo in Italia. Franco ci ha sempre creduto, è un fan della musica brasiliana, ci ha sempre investito senza guadagnarci niente. E’ stato il primo a portare in Europa Tom Jobim, Vinicius de Moraes, Toquinho, Caetano Veloso, Gal Costa, Jorge Ben Jor, Elis Regina. Tutte queste persone hanno iniziato ad essere conosciute in Europa grazie a Franco Fontana.

Come l’hai conosciuto?

Ero andata a vivere in Italia per studiare prima a Perugia e poi a Roma. Stavo cercando lavoro e un mio amico di Londra, un americano

Gilda e Vinicius de Moraes

Gilda e Vinicius de Moraes

innamorato della MPB, mi disse: Gilda perché non cerchi un certo Franco Fontana che sta portando artisti brasiliani in Europa? Visto che conosci molto la musica brasiliana potresti essere una buona assistente per lui o addirittura una interprete. E così ho cercato Franco Fontana ma la mia grande delusione fu scoprire che lui parlava perfettamente portoghese e, quindi, non aveva bisogno di alcun interprete. Ma alla fine mi assunse dicendomi che avrei potuto comunque aiutarlo con gli artisti. Dopo qualche anno mi sono trasferita in Francia e sono diventata il “braccio francese” di Franco così che quando portava un artista in Italia poi lo mandava a Parigi ecc.ecc.

Quindi tu parli italiano, francese, portoghese e inglese…

…e spagnolo

…poi sono  tornata in Brasile, ho sposato Vinicius de Moraes e  quando Vinicius è morto ho iniziato a lavorare in una industria fonografica.

Hai parlato di Vinicius…come l’hai conosciuto?

Grazie a Franco Fontana. A Roma, mentre stava facendo un concerto con Toquinho e Maria Creuza al Teatro Sistina nei famosi Lunedì del Sistina che Franco organizzava non solo con artisti brasiliani ma anche con personaggi del calibro si Aznavour, Deni Rousseau, Amalia Rodriguez e altri artisti in voga a quell’epoca

Come era Vinicius nella vita di tutti i giorni?

Era una compagnia meravigliosa perché era un uomo intelligente, sensibile, con grande senso dell’umorismo, molto gentile, affettuoso. Vivere con lui era meraviglioso. Era meglio che essere una sua fan.

Ma non era difficile vivere con una persona così geniale?

Si, Vinicius era geniale ma il difficile era solo dividere Vinicius con tutti. A casa non c’erano problemi ma quando uscivamo era complicato. Andare a cena da soli era impossibile perché la gente voleva stargli vicino, conversare con lui. Bisognava avere una certa apertura mentale per poter condividere Vinicius con tutti.

Perché tutti lo amavano…

Si, tutti lo amavano e volevano sedere al suo stesso tavolo, chiacchierare…

Hai lavorato con un altro artista geniale della MPB che è Tom Jobim. Cosa ricordi di lui?

Ricordo molte cose e in particolare cose divertenti perché Tom era divertente, intelligente, gli piaceva molto scherzare, dare soprannomi alle persone ma, allo stesso tempo, era una persona insofferente con la propria fama. É per questo che adorava così tanto New York. Lì, per la strada, era un perfetto anonimo. La gente lo fermava solo dopo qualche concerto. Ma a parte questo a New York poteva passeggiare senza essere disturbato.

Quindi non gli piaceva che le persone lo disturbassero

Tom Jobim

Tom Jobim

Il fatto è che molti arrivavano e sedevano al suo stesso tavolo senza chiedere nemmeno il permesso. Questo lo irritava. Vinicus aveva più pazienza. Ma è anche vero che se accetti di  essere un artista questo fa parte del gioco.

Nonostante tutto io capivo Tom perché la gente, in certi casi, non è molto educata. A volte Tom stava cenando e qualcuno si avvicinava a chiedere un autografo e questo, ti assicuro, è fastidioso. Così Tom, irritato, diceva: puoi aspettare che finisca di mangiare? e la gente rimaneva impietrita.

Ho letto in una tua intervista che Tom Jobim aveva paura dell’aereo.

Si e alla fine della sua vita era anche un po’ pigro: non voleva fare concerti né uscire di casa. Usciva solo per andare nel suo ristorante preferito, pranzava e tornava in casa e non voleva più uscire. Non partecipava ai concerti degli altri musicisti, né al lancio di un nuovo libro, né ad una festa…non ci andava, non gli piaceva.

Quindi era difficile da gestire?

Si. Ci ho messo anni per convincerlo a firmare un contratto per un concerto in Israele che poi è stato l’ultimo concerto della sua vita

Ricordi l’anno?

Si, lo ricordo, era l’anno in cui è morto: 1994. Lo show si tenne a maggio, lui a morì a dicembre.

Quale artista ti ha fatto penare di più?

Non so chi più mi ha fatto penare ma quello che mi ha fatto meno penare è sicuramente Gilberto Gil.

E’ più tranquillo?

È più tranquillo, più calmo, si adegua a molte cose, concede interviste anche a giornali non proprio importanti…lui accetta praticamente tutto. Gil poi ha degli orari piuttosto normali, come noi. Si sveglia la mattina, pranza quando è ora di pranzare, dorme quando tutti dormono..insomma è una persona normale, una persona adorabile.

Come è stato invece lavorare con Caetano Veloso

Caetano fa penare di più ma tutto questo è compensato dal piacere di stare con lui per  la sua intelligenza, per il suo senso dell’humour.

Gilda e Caetano Veloso

Gilda e Caetano Veloso

Caetano ti fa penare perché è come un bambino. E’ cresciuto con molte sorelle, zie, la mamma e allora devi fargli addirittura la valigia altrimenti dimentica tutto nell’hotel..insomma, ti trasformi in una bambinaia, non sei  più solo un’addetta stampa.

Quali sono stati i principali mutamenti nella Mpb dagli anni 60 fino ad oggi?

I cambiamenti ci sono stati ma la Mpb continua a vivere presentando novità, sorprese. Prima hai citato un artista che io considero importantissimo che è Lenine (in un discorso  che esula dall’intervista n.d.r.) che ha fatto un lavoro unico. Eppure una generazione come quella di Edu Lobo, Chico Buarque, Gilberto Gil, Caetano Veloso, Dori Caymmi, Ellis Regina, Gal Costa, Maria Bethânia, insomma la generazione della fine degli anni 60 non credo tornerà mai. Credo sia impossibile che in uno stesso periodo nascano tanti artisti così interessanti per la Mpb

Come ti sei avvicinata alla Mpb?

Mia madre era pazza per la Mpb, per Pixinguinha, Noel Rosa, per tutti i grandi degli anni 30. Lei lavorava in casa e mentre faceva i lavori domestici cantava sempre qualcosa. Aveva una voce molto bella   e quando io ero molto piccola mi insegnava i testi difficilissimi di Pixinguinha in cui c’erano parole di cui nemmeno conoscevo il significato. Così quando arrivavano le mie zie mi diceva: Gilda canta Rosa di Pixinguinha e io a quattro anni recitavo pronunciavo quei paroloni: “Estádua majestosa do amor por deus esculturada”. Mio fratello, invece, era appassionato di musica italiana: Sergio Endrigo, Nico Fidenco, Peppino di Capri

Addirittura Peppino di Capri?

Si, i musicisti degli anni 60…Mina

Questa musica arrivava in Brasile?

Questo è stato l’unico periodo in cui la musica italiana era molto conosciuta in Brasile. Tutti avevano un disco di Nico Fidenco che conteneva una canzone dal titolo Granello di Sabbia, o di Peppino di Capri o di un altro che cantava L’Ultima Telefonata. Rita Pavone ha avuto un successo incredibile qui in Brasile. Ricordo Endrigo con Io che Amo Solo Te e poi Canzone per te che Roberto Carlos ha cantato a Sanremo che era scritta da lui e da Bardotti.

Gilda, vorrei farti un’ultima domanda: Hai sempre lavorato con dei geni della musica popolare brasiliana: Vinicius, Jobim, Caetano Gilberto Gil. Hai vissuto realmente l’evoluzione della MPB facendo parte di questo processo. Cosa pensi di questo?

Ne sono molto orgogliosa e sono felice di avere una figlia di 21 anni che lavora nello stesso settore: è una produttrice eccellente. Io ho lavorato con i genitori e lei ora lavora con i figli: con Davi Moraes, il figlio di Moraes Moreira, con la Banda Tono che è la band del figlio di Gilberto Gil. Quindi credo che questo lavoro continui con mia figlia. E io le ho detto: figlia mia questo è un privilegio perché lavorare con le cose che ci piacciono è una benedizione