Cosa sarebbe il Brasile senza la chitarra?  Evidentemente tale domanda non vedrà mai una risposta ma possiamo dire, senza rischio di smentita, che la musica brasiliana senza le sei corde non sarebbe quella che conosciamo oggi. La bossa nova? João Gilberto? Il samba e lo choro? Baden Powell? Chi può dirlo. Ad oggi l’unica certezza è che o violão, come lo chiamano i brasiliani, e la musica verdeoro sono binomio indissolubile tanto da non poter l’uno fare a meno dell’altro. In fin dei conti la chitarra è una “piccola orchestra trasportabile” o ancora ” la stampella della poesia”, per citare Yamandu Costa. E in Brasile questo lo sanno così bene che ad un certo punto della storia si è avuta la necessita di aggiungere alla chitarra un’altra corda per dar vita ad un nuovo incredibile strumento: la chitarra a 7 corde, per l’appunto.

YamanduQuando ho chiesto a Yamandu quale fosse la differenza tra la chitarra, per così dire, tradizionale e quella a sette corde, la risposta è stata quantomai esaustiva: la chitarra a sette corde ha una corda in più.  Risposta disarmante che però lascia intendere come una sola corda in più possa donare allo strumento potenzialità infinite. Nel corso degli anni, in Brasile, si avrà infatti una schiera di chitarristi che, dedicandosi alle 7 corde, svilupperanno la tecnica che, ancora oggi, è alla base dello strumento dalla corda in più.

Non è facile definire con esattezza il momento esatto in cui la chitarra a sette corde sia stata introdotta nella musica brasiliana.La leggenda vuole che lo strumento sia stato portato in terra brasiliana da i gitani russi che solevano esibirsi tra le strade di Rio de Janeiro e che l’introduzione delle sette corde nella musica brasiliana sia merito di China, fratello di Pixinguinha. L’idea di China era quella di usare la settima corda, quella più grave solitamente accordata in DO, per riprodurre i contrappunti o, come dicono i brasiliani, le baixarias che solitamente Pixinguinha eseguiva al sax, con il risultato di avere in un unico strumento chitarra e basso. Dopo l’intuizione di China, un altro grande chitarrista delle sette corde fu Tute, anch’esso musicista al seguito di Pixinguinha. A questi si deve il merito di aver gettato le fondamenta per lo sviluppo dello studio della chitarra a sette corde, diventando presto vero e proprio punto di riferimento per tutti i chitarristi che aspiravano alla corda in più. Uno tra i tanti, Horondino José da Silva, meglio conosciuto come Dino 7 Cordas, è stato il primo grande pioniere di questo meraviglioso strumento con una corda in più. A Dino si deve la capacità di innovare, creare, sperimentare con stile unico fatto di buon gusto e grande senso musicale. Horondino sarà uno tra i pochi musicisti ad acquistare grande fama nonostante non abbia mai ricoperto il ruolo di frontman, ma si sia sempre limitato ad accompagnare altri musicisti, tra cui Pixinguinha, prima, e Jacob do Bandolim nel gruppo Época de Ouro, poi.

Dino 7 Cordas

Dino 7 Cordas

Come già detto, con Dino 7 cordas, la chitarra a 7 corde era ancora uno strumento d’accompagnamento e bisognerà aspettare Raphael Rabello, che all’inizio  della sua carriera si firmava Raphael 7 cordas in onore a Dino, perché questo strumento acquisti un ruolo di primo piano nella musica brasiliana. Raphael sarà il primo, infatti, a fare del violão de 7 cordas uno strumento solista. L’importanza di questo chitarrista nell’evoluzione della musica e della chitarra brasiliana si riscontra nel pensiero di Tom Jobim, che considerava Raphael il miglior chitarrista del Brasile, e in quello di Paco de Lucia, che considerava il collega brasiliano il miglior chitarrista del mondo.

Oltre che nel samba e nello choro, la chitarra a sette corde ha un ruolo di grande importanza anche nel carnevale. Il primo ad introdurre questo strumento nelle sfilate delle scuole di samba fu Sebastião Cloves, meglio noto come Cloves do Violão, che nel 1967 sfilò con la Mangueira. Il samba-enredo era O mundo encantado di Monteiro Lobato – composto da Darcy da Mangueira, Hélio Turco e Comprido – con il quale la scuola si aggiudicò il primo posto.

Raphael Rabello

Raphael Rabello

Più recentemente, tra i nomi di grande rilievo associati alla chitarra a 7 corde c’è sicuramente quello di Yamandu Costa – con il quale abbiamo avuto modo di registrare una video intervista -.

Per chi volesse approfondire l’argomento, oltre ai musicisti citati finora,  altri nomi di grande rilievo nel campo della chitarra a sette corde sono quelli di Paulão Sete Cordas, Maurício Carrilho, Josimar Monteiro, Darly Louzada, Toni Azeredo, Valter 7 Cordas, Jorge Simas, Bola Sete, Carlinhos Sete Cordas, Marcelo Campello, Marcelo Menezes, Luiz Filipe Lima, Marcello Gonçalves, Evandro Lima, Julião Pinheiro, Lucas Porto, Rogério Caetano, Luiz Otávio Braga e Arthur Bonilla.