Il New York Times, il Los Angeles Times e Le Monde l’hanno definita la Aretha Franklin brasiliana, David Byrne l’ha voluta con lui in una tournée mondiale. Lei è Margareth Menezes, l’artista bahiana piú ascoltata nel mondo, vantando ad oggi ben 21 tournée internazionali.
La fama oltreoceano, peró, non impedisce all’artista di mantenere ben saldo il proprio legame con la terra che l’ha vista nascere, tant«´che il suo repertorio é espressione di brasilianitá e cultura africana in quello che lei stessa definisce afro pop brasileiro. Dopotutto, Margareth Menezes é cresciuta in un contesto socio culturale fortemente permetato dalla cultura africana come accade a Salvador in Bahia. E questi elementi, queste sonoritá costituiscono il fulcro centrale dell’intera opera della Menezes.
D’altra parte, sará proprio questa radicalitá di contenuti che affascineranno David Byrne prima, e Paul Simon piú tardi.
Album come Elegibó del 1990 o, ancora, Um Canto Para Soubir sono considerati dei veri e propri classici per chi si avvicina alla musica di origine afro brasiliana.
La storia della Menezes si incotrocia, inoltre, con l’evoluzione dei blocos afros del carnevale di Salvador, che storicamente hanno sempre rivendicato l’importanza della cultura africana e afrobrasiliana nella storia de Brasile, lottando per l’autoaffermazione della popolazione nera, troppo spessa relegata ai margini della societá
Ma quello che caratterizza la carriera dell’artista non é solo la musica fine a sé stessa, ma piuttosto un complesso musicale fortemente politizzato nel senso piú limpido del termine. L’impegno sociale della Menezes si concretizza, nel 2004, nella costruzione della Fabrica da Cultura, ovvero uno spazio culturale nato in una fabbrica abbandonata in cui l’obiettivo é offrire un futuro ai giovani meno fortunati offrendo loro corsi di avviamento alla professione.
In una delle sue tappe in Italia, nel contesto dell’Umbria Jazz, abbiamo incontrato Margareth per approfondire la sua carriera musicale ma anche per farci raccontare il suo impegno politico come femminista e attivista per i diritti dei neri.

