La musica fa parte dell’atmosfera della città. Arriva dall’oceano, dalle onde che si infrangono sulle rocce del litorale di Bahia. Arriva dai crocicchi della città, dai vicoli nascosti dove rullano gli atabaques delle orchestre di Candomblé. Arriva dai capoeristi in roda davanti al Farol da Barra. Arriva dal suono dei batuques del gruppo baiano OlodumOLODUM conosciuto in tutto il Brasile. La musica penetra nel cuore non appena  si sale su di un taxi: i taxisti, infatti, non si curano della vostra presenza e continuano incessantemente ad ascoltare e a cantare i suoni e le musiche che hanno fatto la storia della MPB (musica popolare brasiliana). Ma più che in ogni altro quartiere, l’angolo della città i cui suoni sanno di samba riecheggiano dal quartiere dal nome di un Santo cattolico: Sant’Antônio. Ogni quarto venerdì del mese, l’appuntamento per tutti gli amanti della musica popolare brasiliana è nel primo quartiere della Cidade Alta che si incontra subito dopo aver superato la salita che unisce il Pelourinho al quartiere di Sant’ Antonio.

SAMBA 2L’atmosfera che si respira per chi si avventura alla scoperta di nuovi battiti è elettrica, è calda e soprattutto parla di vite che si intrecciano una notte al mese sulle note di musiche che hanno segnato i momenti di tutti i brasiliani. Da Chico Buarque a Vinícius de Moraes, da Maria Bethânia a Gilberto Gil, da Martinho da Vila a Gonzaguinha in una piazza che dà sulla città di Salvador si riuniscono vari musicisti che ripropongono questi ritmi. La semplicità è la chiave del successo della serata: basta un piccolo gazebo bianco, un tavolino in plastica e qualche sedia, il gruppo di cantanti e musicisti che si alternano nelle varie musiche, per attrarre l’attenzione della folla che in quei venerdì si ritrova al Sant’Antonio.

Quello che meraviglia chi si trova tra quella folla in occasione della festa della musica popolare è il ritmo e la felicità che comunicano i volti, i corpi e i piedi dei brasiliani che danzano in coppia o da soli intorno al gruppo di musicisti, intonando i testi delle varie canzoni,  innamorandosi della donna che hanno accanto, dell’uomo che lancia uno sguardo verso le varie donne che gonfiano le loro gonne a ritmo di pagode, di samba, di Brasile. Se bisognasse riassumere in una parola cosa rappresenta Salvador da Bahia, senza alcuna ombra di dubbi sarebbe lei, la parola MUSICA. Una musica che difficilmente si incontrav per le vie e le vite degli italiani. Una musicasamba 1 che viene dalla poesia del tramonto di Salvador e di tutto il popolo baiano che si riuniva davanti al Farol da Barra pronti ad assistere ogni giorno, da sempre, allo spettacolo naturale del sole che scompare tra le onde dell’oceno o, come direbbe Maria Gadú, dello spettacolo del sole che bacia il mare.

Una musica che viene da lontano, molto spesso, viene dagli schiavi africani che giunti a Salvador hanno cercato di preservare la loro cultura e i loro ritmi: tutto ciò è stato così protetto ed è protetto dalle madri e padri del Santo della religione, frutto di un sincretismo religioso, che più rappresenta lo stato di Bahia: il Candomblé.

O morro foi feito de samba
De Samba, pra gente sambar!