Nicola-Conte-Presents-Stefania-Dipierro-NaturalStefania Dipierro e Nicola Conte
Natural
2016

Natural è un condensato di bossa nova e jazz ma, più di tutto, di buona musica. D’altra parte, i nomi degli artisti, prima ancora che i titoli dei brani, sono garanzia di qualità. Il disco è il frutto di un sodalizio artistico che nasce nella Bari degli anni ’90 e che si consolida in questo lavoro. Da un lato il tocco magico di Nicola Conte, artista sempre attento alle nuove tendenze musicali ma anche saldamente legato alla florida tradizione musicale nordamericana e brasiliana, dall’altro lato, invece, ci sono il talento e la voce vellutata di Stefania Dipierro.

Il disco, registrato interamente in presa diretta, offre una selezione di quattordici brani, di cui quattro originali. Per le cover, il duo ha attinto da un ventennio di grande musica, quello che copre gli anni ’69 e ’70 con una particolare propensione per la musica verde oro. I brani made in U.S.A., infatti, sono soltanto tre. Il primo è Open The Door (1965) di Betty Carter che nella voce di Stefania si carica di armoniche e note sostenute all’estremo. Il secondo è The Meaning of Love (1971) di Steven Khun, in cui il contrappunto alla voce sinuosa della Dipierro viene affidato alla tromba di Fabrizio Bosso capace di evocare nuances della migliore tradizione jazz newyorkese. Il terzo brano di matrice nordamericana è Softly As in a Morning Sunrise.

Il Brasile e la sua musica – l’abbiamo detto – sono elemento predominante in Natural. L’anima tropicalista di Maracatu Atomico (1974), brano di Jorge Mautner e  Nelson Jacobina celebre per l’interpretazione di Gilberto Gil, si arricchisce, qui, di sonorità elettro-funk decisamente innovative e coinvolgenti che si contrappongono a quelle ancorate alla  tradizione decisamente bossa di A Menina Dança di Moraes Moreira  e Caminhos Cruzados di  Tom Jobim e Newton Mendonça. Di tutt’altro tenore è, invece, groove pigro e mantrico di A Gira, brano del ’73 interpretato dal Trio Ternura.  E se di mantra si parla, non si può non citare Jóia di Caetano Veloso. Più pacate e dolci sono le atmosfere proposte in Que Maravilha di Jorge Ben e Toquinho, in cui su un ritmo dolcemente cadenzato si adagia la voce soffiata, distesa e swingata di Stefania che una traccia prima, in Vento Bravo di Edu Lobo, si era lasciata trasportare dalle influenze d’Africa soprattutto nel ritornello.

Le quattro tratte inedite si dividono anch’esse tra le influenze nordamericane e quelle sudamericane. L’intimista Within You And I e la club track I Feel the Sun on Me si contrappongono al jazz samba Ainda Mais Amor e a Natural, la traccia che dà il titolo al disco.

Ancora una volta Nicola Conte dimostra di avere profonda familiarità con un’universo musicale complesso come quello americano. Gli arrangiamenti sono raffinatissimi, innovativi e mai distorcono la bellezza intrinseca del brano. Dal canto suo, Stefania Dipierro è interprete versatile, con una voce straordinariamente bella che si adatta senza forzature tanto all’inglese quanto al portoghese, tanto al jazz quando alla bossa nova. Ché a chi ancora avesse dubbi che due gringos possano fare della superlativa musica americana, non resta che premere play.

Summary
Natural, la musica brasiliana nelle corde di Nicola Conte e Stefania Dipierro
Article Name
Natural, la musica brasiliana nelle corde di Nicola Conte e Stefania Dipierro
Description
Nicola Conte presenta Natural, il nuovo disco di Stefania Dipierro, che si pone a metà strada tra la musica nordamericana e quella brasiliana.
Author
Publisher Name
Nabocadopovo.it
Publisher Logo