Se in Brasile il sostantivo tamanduà è evoca la figura di un formichiere, in Italia la stessa parola è sinonimo di buona musica italo brasiliana. I Tamanduà, infatti, sono un gruppo vocale italiano che da tempo si dedica allo studio e alla divulgazione della tradizione musicale verdeoro. Con una chitarra, quella di Pino Arborea, e tre voci, quelle di Elena Guarducci, Anna Maria Giglitto e Maria Palmerini, la proposta dei Tamanduà è una ricetta interessante fatta di polifonia e minimalismo.
Per rendersene conto, basta dare play all’ultima fatica discografica, Olio di cacao. Il disco, prodotto da Drycastle, ben descrive, infatti, l’essenza della band, una fusione tra Italia e Brasile. Come gli stessi Tamanduà scrivono sul loro sito, il titolo porta in sé due elementi importanti per il gruppo vocale: l’italianità dell’olio d’oliva e la brasilianità del cacao. Stesso filo logico è alla base della scelta del repertorio che altro non è che un pot-pourri di canzoni, italiane e brasiliane, che i Tamanduà hanno saputo misturare con maestria e delicatezza.
Ad aprire il disco un classico, La voglia, la pazzia – di Toquinho e Vinicius de Moraes – resa famosissima in italia dalla voce rotonda di Ornella Vanoni. E poi, ancora, La pioggia di marzo, Cançao do nosso amor, Inutil paisagem/Fotografia di Tom Jobim, Nascere di nuovo di Ivan Lins. Brani brasiliani, insomma, conditi in salsa italiana, in cui le lingue, il portoghese e l’italiano, si scambiano in continuazione. I brani italiani, invece, sono solo due, Roma nun fa’ la stupida stasera di Trovaioli e Metti una sera a cena di Morricone. A questi grandi classici si affianca un unico brano inedito scritto da Pino Arborea, Bola com Bola, a celebrare la grande passione dei brasiliani e, come negarlo, degli italiani per il calcio.
Ogni brano è un esplosione di armonia non solo nelle corde della chitarra di Pino Arborea, ma anche e soprattutto nelle voci delle tre cantanti. Il risultato è un lavoro maturo, ben studiato, equilibrato e decisamente coinvolgente, che trasporta l’ascoltatore in un mondo vellutato fatto di buona musica alla brasiliana e di bel canto all’italiana.