Padaria Basilicata, cent’anni di storia
Senac Editora
2014
È incredibile sentirsi a casa in un Paese così lontano. Sentire il profumo del pane a cui da sempre sei abituato, il calore del meridione che ti ha abbracciato per anni. È impressionante quanto sia commovente inoltrarsi nel cuore di São Paulo ed imbattersi nel proprio passato, nelle proprie radici. São Paulo è straordinaria. Sa accoglierti nel suo grembo e offrirti quello che desideri.
A me, lucano verace, São Paulo offre un condensato di ricordi, di sapori, di odori raccolti in un nome semplice quanto evocativo: Padaria Basilicata. Per chi non lo sapesse, la padaria è una sorta di panificio in cui si vendono anche salumi, vini, prodotti alimentari d’ogni sorta. La Basilicata, invece…
Rua Treze de Maio, arteria del quartiere Bixiga. La padaria Basilicata si trova lì da sempre. Dal 1914. A fondarla, Filippo Ponzio, emigrante lucano di Tramutola. Negli anni, cento per la precisione, la padaria ha avuto la fortuna di rimanere immutata nella qualità e nella tradizione. Oggi, il pane prodotto qui è tra i migliori di São Paulo. E poi c’è la pasta, quella fatta in casa, ma anche i marchi nazionali di qualità a cui siamo abituati in Italia. C’è l’Amaro Lucano, il provolone, gli insaccati e i formaggi. Tutto quello, insomma, che trovereste entrando in un alimentari di Matera o di Potenza. I prezzi, evidentemente, sono un po’ più alti ma, quando sei a São Paulo, non stai comprando un Amaro Lucano, stai comprando, assaporando la tua stessa casa. Matando a saudade!
Sono passati cent’anni da quando Filippo Ponzio ha fondato la padaria, l’abbiamo detto, e, oggi, i suoi eredi hanno deciso di raccontare la storia in un libro fotografico, edito da Senac, quantomeno affascinante.
Tra le pagine del volume, molto ben curato, è possibile trovare la storia, i documenti, le foto, le curiosità che ruotano intorno alla padaria sin dall’inizio del secolo, oltre ad un albero genealogico dettagliato della famiglia Ponzio e Laurenti, proprietari da sempre della padaria. E poi c’è un po’ della storia d’Italia, di quel meridione di inizio secolo piegato dalla crisi – una storia così attuale – in cerca di riscatto oltre oceano, la storia dele nostre tradizioni. Una sorta di com’eravamo che arriva fino ai giorni nostri.
Per gli appassionati di cucina, infine, l’ultima parte del libro è dedicata alle ricette nostrane, come la pasta con la mollica di pane, le tagliatelle con i ceci e la cipolla soffritta, e tanto altro.
Il libro non può assolutamente mancare nelle case di chi, italiano o brasiliano che sia, ama la cultura e i sapori del belpaese. Chi, invece, ha la fortuna di atterrare a SP non può non visitare questo luogo straordinariamente italiano.