Guinga, Esperanza Spalding, Maria João, Maria Pia De Vito, Monica Salmaso
Porto da Madama
2015
Selo Sesc
Se Guinga, per un motivo o per un altro, avesse scelto definitivamente la professione di dentista, abbandonando quella di musicista, oggi la musica brasiliana sarebbe orfana di uno dei suoi più raffinati compositori. La sorte ha voluto che, nonostante per molti anni abbia esercitato la professione medica, Guinga si sia definitivamente consacrato alla più nobile delle arti.
Ancora oggi, questa fortunata serie di eventi trae i suoi dolci frutti. L’ultimo, prodotto distribuito da Selo Sesc, porta il nome di uno dei più bei brani che Guinga abbia scritto: Porto da Madama. Il disco è un viaggio inedito nella musica dei grandi compositori brasiliani da Tom Jobim a Dorival Caymmi, passando per Vinicius de Moraes, Paulo César Pinheiro, Aldir Blanc e, ovviamente, lo stesso Guinga.
Ad accompagnare l’autore in questo viaggio, quattro donne, quattro musiciste di grande valore artistico: la brasiliana Mônica Salmaso, la portoghese Maria João, l’italiana Maria Pia De Vito e la statunitense Esperanza Spalding.
Filo conduttore dell’intero lavoro è evidentemente la chitarra di Guinga che offre, a canzoni già note al grande pubblico, arrangiamenti raffinati, armonie preziose sulle quali ben si adagiano le voci – una più bella dell’altra – delle cantanti, stelle polari a guidare l’ascoltatore nella memoria musicale brasiliana.
L’arrangiamento voz e violão, sempre caro a Guinga, mostra i brani sotto una nuova luce che esalta la linea melodica e la bellezza del canto senza, però, che l’armonia passi in secondo piano. In questo Guinga è maestro. Tutto è calibrato, voce e chitarra sono un tutt’uno. Cosi, ad esempio, la voce sottile e delicata di Maria João volteggia felice sugli accordi proposti da Guinga in Cine Baronesa, brano di apertura del disco, o, ancora, in Contenda, Canção da Noiva, anche conosciuta come Cantiga da Noiva, e Passarinhadeira. In quest’ultimo brano, alla voce della cantante portoghese, si alterna quella dell’autore Guinga.
Altri colori, in altri brani, sono offerti dalla voce di Speranza Spalding con cui Guinga porta avanti una collaborazione costante. Alla voce decisa e ricca di armoniche della contrabbassista statunitense sono affidati Ligia di Tom Jobim e Serenata do Adeus di Vinicius de Moraes. Maria Pia De Vito, jazzista italiana che spesso si è esibita col compositore brasiliano in Italia, offre la sua voce rotonda e profonda a Boa Noite Amor, Caprichos do Destino e Noturno. Il risultato è di indiscutibile valore artistico. L’affiatamento tra Guinga e Maria Pia è evidente sin dalle prime note dei brani.
Mônica Salmaso è conoscenza antica per Guinga e, ovviamente, non poteva mancare in un disco in cui la voce femminile è il fulcro attorno a cui tutto ruota. Alla cantante brasiliana, tra le più apprezzate in Brasile e all’estero, vengono affidati brani del calibro di Porto da Madama, dello stesso Guinga, Se Queres Saber, Ilusão Real e Dúvida, di Luiz Gonzaga, che chiude il disco.
E così, quando tutto tace, quando le tredici musiche del disco si sono perse nel silenzio, torna ancora alla mente un pensiero ricorrente: se Guinga, per un motivo o per un altro, avesse scelto definitivamente la professione di dentista, oggi le nostre orecchie dovrebbero fare a meno di un lavoro di rara bellezza come Porto da Madama.