O que será

Stefano Bollani e Hamilton de Holanda
O Que Será
ECM
2013

Certi incontri meritano di essere ricordati, di diventare immagini indelebili nella memoria del pubblico. Perché vedere Stefano Bollani e Hamilton de Holanda sullo stesso palco significa godere dell’arte, della musica e della bravura di due mostri della musica strumentale. ll primo, al pianoforte, e il secondo, al bandolim – un mandolino a dieci corde -, si erano già incontrati per una tournée europea a base di samba e choro nel 2012, guadagnando approvazione da parte di pubblico e critica. E proprio durante questi concerti è nata l’idea di lanciare un disco dal vivo. Bollani ce ne aveva già parlato durante un’intervista e, pochi mesi dopo, il disco ha visto la luce.

Il disco, che prende il titolo da uno dei brani più celebri di Chico Buarque, O Que Será, propone  ben dieci brani che spaziano dalla musica brasiliana a quella argentina, con Oblivion di Astor Piazzolla (finalmente c’è qualcuno che non ripropone Libertango) per arrivare a quella italiana con Guarda che Luna in cui Bollani si diverte a fare il verso a Paolo Conte in un’imitazione sicuramente esilarante.

Le composizioni brasiliane proposte, di grande spessore, sono arricchite nelle melodie e nelle armonizzazioni da un duo decisamente in simbiosi. Beatriz, di Chico Buarque e Edu Lobo, apre il disco con toni pacati e romantici, in cui la melodia, affidata a Hamilton de Holanda, si adagia sull’arpeggio delicato di Bollani, rendendosi riconoscibile sin dai primi istanti. E così accade per tutti gli altri brani che, seppur esplorati in ogni capriccio armonico, in ogni risvolto melodico, sempre ritornano sul tema principale che mai viene stravolto del tutto. É con rispetto reverenziale, infatti, che il duo italo brasiliano interpreta brani come Rosa di Pixinguinha oppure O Que Será di Chico Buarque e, ancora, Apanhei-te Cavaquinho di Ernesto Nazareth

D’altra parte, è sempre difficile confrontarsi con brani così popolari. Spesso si rischia di essere ripetitivi, poco originali o, peggio ancora, stucchevoli e presuntuosi. Stefano Bollani e Hamilton de Holanda, invece, in O que será hanno saputo aggiungere nuovi colori a composizioni già molto esplorate, senza, però coprire, annebbiare la genialità dei grandi maestri brasiliani.