Manicure, commessa, amministrativa. La strada verso il successo è stata lunga ma ne è valsa la pena. Oggi, dopotutto, Teresa Cristina calca i più importanti palchi internazionali, vantando collaborazioni prestigiose come quella con il baiano Caetano Veloso.

Nata nel suburbio di Rio de Janeiro, nel quartiere di Vila da Penha, gli esordi musicali dell’artista carioca affondano le radici nella seconda metà degli anni novanta quando, oltre a collaborare con il collettivo A Corda Bamba, canta al lato di Jair do Cavaquinho, Argemiro da Portela, Casquinha e Monarco, tutti integranti della Velha Guarda da Portela, il collettivo di musicisti storici della scuola di samba Portela. In questo senso, la realtà che ruota intorno alla scuola di samba e ai suoi artisti è il campo in cui Teresa Cristina affina le proprie doti, impegnandosi in uno studio certosino del samba che porterà l’artista a realizza, nel 1977, un’ approfondita ricerca sul canzoniere di Candeia. Alla ricerca sarebbe dovuta seguire uno spettacolo ma il progetto non ha mai raggiunto la fase operativa.

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Nello stesso periodo, su invito di Guaraci da Portela, l’artista carioca inizia ad esibirsi in quello che molti definiscono il centro boemo della città di Rio de Janeiro, il Bar Semente. Questi sono gli anni in cui la carriera della cantante si consolida anche grazie alla collaborazione con il Grupo Semente, in cui l’artista militerà per circa un lustro, e il nome di Teresa Cristina arriva alle orecchie dei grandi sambisti nazionali. Di lei Paulinho da Viola dirà: “è una figura giovane e accattivante, eccellente cantante di samba. Abbiamo bisogno di cantanti così, perché oggi non esistono artisti capaci di interpretare il samba come lei.”

La stima tra Paulinho da Viola e Teresa Cristina è reciproca. A lui, la cantante dedicherà un intero concerto con il titolo Teresa Cristina canta Paulinho da Viola. Accompagnata dal Grupo Semente, il concerto offre brani raffinati Cantando, 14 anos, A gente esquece, Um certo dia para 2.

Qualche anno più tardi, nel 2010 l’artista porta sul palco il lavoro Melhor Assim, che diventerà un disco, in cui non solo dimostra le sue doti di interprete, ma dimostra di avere una spiccata capacità compositiva. Il disco, infatti, raccoglie ventitré tracce di cui ben nove a firma della cantante. Tra l’altro, il concerto vanta la partecipazione di Marisa Monte, di Dona Hilda e di Seu Jorge.

Il 2015 rappresenta un anno importante per la carriera di Teresa Cristina che palco del Theatro Net Rio a Copacabana si cimenta con il canzoniere di un altro grande sambista – questa volta non di Portela ma della scuola di Mangueira – Cartola. Lo spettacolo, che qualche mese più tardi sarà lanciato sul mercato discografico per Nonesuch Records con il nome Teresa Cristina canta Cartola, rivisita il canzoniere dell’artista con toni più intimistici affidando le composizioni agli arrangiamenti di Carlinhos Sete Cordas. In questo senso, la Cristina pone l’accento sulla poetica raffinata del sambista carioca, piuttosto che sulla ritmica. Il risultato è sorprendete tanto da riuscire a catturare l’attenzione di Caetano Veloso, che spenderà parole entusiaste sul progetto e sulla cantante.

Durante gli ultimi mesi del 2016, Teresa Cristina è stata impegnata nella promozione di questo lavoro inedito con una serie di concerti nazionali ed internazionali, in cui Caetano Veloso ha preso parte come ospite d’eccezione.

Il tuo ultimo progetto è incentrato interamente sulla musica di Cartola. Perché hai voluto rendere omaggio a questo artista?
L’idea è nata in occasione di un concerto, all’inizio del 2015, nel Real Gabinete Português de Leitura, nel centro di Rio de Janeiro,  a cui fui invitata a prendere parte. La mia esibizione sarebbe dovuta durare circa trenta minuti, così pensai che avrei potuto cantare le canzoni di un unico compositore. La scelta è caduta su Cartola perché è un compositore che ammiro già da molto tempo e con cui ancora non mi ero cimentata.

Qual è stato il processo di ricerca e di studio dell’opera di Cartola che ha portato alla scelta del repertorio?
Ho cercato di basarmi semplicemente sulle canzoni che già conoscevo e che sapevo cantare.

Come definiresti Cartola e la sua musica? Quanto questo artista è importante per il samba e per la musica brasiliana in generale?teresa-cristina-canta-cartola-450x409
Cartola è uno dei grandi compositori della musica brasiliana. La sua importanza non si limita al samba ma interessa tutta la
musica del nostro Paese. Autore di melodie decisamente raffinate, è uno dei pochi compositori di cui riusciamo a riconoscerne un’autentica firma musicale. Le composizioni di Cartola si identificano già solo per la linea melodica. E questo accade solo quando si ha a che fare con una genialità immensa. Tale firma la trovo anche nell’opera di Dorival Caymmi, di Zé Keti, di Wilson Moreira. Ecco,  ci sono alcuni compositori che si riescono ad descrivere con la musica. Come se fosse un marchio di garanzia: “Ha fatto solo buona musica”.

Il concerto è decisamente intimista, tanto che ad accompagnarti c’è solo la chitarra di Carlinhos Sete Cordas. Cosa ti ha spinto a scegliere questo tipo di arrangiamento e come hai conosciuto Carlos?
La scelta è stata dettata principalmente dal fatto che già durante il concerto di mezz’ora di cui ti parlavo mi ero esibita voce e chitarra. In questo senso, mi è bastato riproporre una scelta che già si era dimostrata vincente. Inoltre, grazie al tocco di Carlinhos, sensibile, attento al verso e alla canzone, ho pensato che sarei riuscita a dare maggiore risalto ai testi di Cartola. Cosa che, invece, non sarei riuscita a fare con un collettivo di samba.

Caetano Veloso, dopo aver assistito al concerto ha scritto: “il concerto di Teresa Cristina è stata la cosa più bella del mondo, una delle cose più belle che mi sia capitato di vedere ultimamente” e, ancora, “tutti i brasiliani dovrebbero vedere e ascoltare quello che è accaduto al Teatro Net Rio quella notte!” Qual è stata la tua reazione a queste parole?
Ricevere un elogio è sempre una cosa molto difficile, soprattutto per una persona timida come me. Il commento di Caetano mi ha lasciata felice, incantata e emozionata. Tanto più se si pensa all’autore, alla grandezza della sua opera e a tutto quello che sappiamo che Caetano è in grado di fare. Le parole di Caetano mi hanno motivata ad essere un’artista migliore, a cantare meglio, a capire meglio il mio pubblico. Tutto questo mi da una grande forza per lavorare.

Sempre Caetano ha scritto che hai una cultura musicale incredibile. Quali sono gli artisti che più ti hanno influenzata?
Alle volte mi sembra difficile identificare quello che mi influenza soprattutto perché ascolto cose decisamente diverse. Se proprio devo rispondere, direi che sono influenzata da tutto quello che trasmettevano le vecchie radio: Clara Nunes, Clementina de Jesus, tutte le vecchie guardie (Portela, Mangueira, Império, Salgueiro), Paulinho da Viola, Cartola, Nelson Cavaquinho, Caetano Veloso, Gilberto Gil.

E poi le grandi cantanti: Gal Costa, Maria Bethania, Cristina Buarque, Nana Caymmi… Molti artisti, insomma! È difficile identificare quello che mi ha influenzato direttamente. Il fatto di ascoltare molta musica, quotidianamente, deve avermi aiutato ad avere questo orecchio aperto per tanti generi diversi.

Negli ultimi mesi sei stata impegnata in una lunga tournée internazionale al lato di Caetano Veloso. Com’è stata questa esperienza?
È stata una tournée meravigliosa e un’esperienza molto gratificante. Ho avuto uno scambio di esperienze molto ricco: Caetano mi osserva e io osservo lui, soprattutto nella relazione che ha con le canzoni e con il pubblico. Proprio perché parliamo di una tournée internazionale, ci si trova davanti a pubblici totalmente diversi e vedere come reagiscono alle canzoni di Cartola e all’incontro tra me, Carlinhos e Caetano è molto bello

In che modo il pubblico straniero ha accolto la musica di Cartola?
Con molto affetto e attenzione, tanto in Brasile  quanto all’estero. Mi sono resa conto che quelli che già conoscono Cartola cantano sugli arrangiamenti di Carlinhos, mentre chi non conosce Cartola si limita ad un atteggiamento contemplativo. È un concerto che la platea ascolta in silenzio, a volte canticchia alcuni versi. Ho ricevuto davvero un’ottima risposta di pubblico

Cartola è arrivato al successo molto tardi. Questo mi fa pensare che se Cartola non fosse stato scoperto, oggi non staresti cantando le sue canzoni. Qual è il ruolo dell’industria fonografica nella promozione di talenti ancora sconosciuti?
Credo che Cartola abbia avuto successo molto tardi solo per noi. Le persone che erano nel giro del samba, già conoscevano Cartola e il suo talento. Probabilmente è per questo che Sérgio Porto, vedendo Cartola impegnato a lavare un’automobile sul marciapiede del Jornal do Brasil, rimase prima a bocca aperta e poi corse a trovargli un lavoro, un posto dove  farlo suonare.

L’industri fonografica potrebbe avere un ruolo decisamente importante nella promozione di talenti sconosciuti, ma purtroppo quello a cui assistiamo oggi è la promozione delle solite cose.

Pertanto credo che la promozione di talenti si debba soprattutto all’avvento di internet. A partire da allora, gli artisti hanno iniziato ad essere più conosciuti aldilà della promozione da parte delle etichette.

Dall’inizio della mia carriera, mi sono sempre preoccupata di ascoltare di tutto. Non ascolto solo gli artisti che fanno successo, ascolto tutto quello che mi emoziona e che cattura la mia attenzione. Tanto che, quando ancora suonavo nel quartiere Lapa, nel repertorio c’erano canzoni che non erano trasmesse né dalle radio né dalla TV. Ho sempre avuto una visione più ampia in fatto di musica.

All’inizio della tua carriera, ti sei cimentata con l’opera del sambista Candeia. L’idea era quella di fare un concerto simile a quello che hai fatto per Cartola ma il progetto non si è mai realizzato. Dopo l’esperienza con Cartola, pensi che il progetto su Candeia abbia speranze di realizzarsi?
È stato grazie a Candeia che sono entrata nel mondo della musica ed è grazie a lui che oggi sono cantante e compositrice. L’opera di Candeia ha modificato tutta la mia vita e spero che, grazie alla notorietà che Cartola e lo show al lato di Caetano mi hanno dato, riesca in futuro a realizzare un concerto cantando Candeia. Lo merita.

Qual è secondo te il valore che il brasiliano attribuisce al samba?
Credo che il brasiliano dia molto valore a questo genere musicale. È la colonna sonora delle nostre vite. Tanto il samba, quanto il baião, sono importantissimi per la musica brasiliana e credo che il brasiliano abbia grande rispetto per questi ritmi. Quando diciamo che il samba deve essere rispettato, non ci riferiamo certo alla gente, ma all’industria fonografica e alle radio che guardano il samba con forte pregiudizio. In Brasile abbiamo radio che, credendosi sofisticate, non trasmettono samba. Personalmente, non vedo niente di più sofisticato del samba di Cartola. La quantità di sofisticazione e e raffinatezza che c’è nella sua musica, nessun editore di radio che non trasmette samba potrà mai capire.

Secondo te, quali sono le nuove frontiere e le nuove sfide del samba? Come vedi il futuro di questo genere musicale?
Il samba ha conquistato il pubblico già da molto tempo. Stiamo commemorando il suo centenario e questo ci deve far pensare che il samba esisteva già molto prima che fosse registrato. Credo che la nuova sfida del samba continui ad essere quella di sempre a: essere trasmesso dalle radio con rispetto. Purtroppo, al samba rimane solo quello spazio che alcune radio specializzate gli offrono. È difficile vedere come questo genere musicale sia trasmesso soltando da radio definite di nicchia. A Rio de Janeiro, tra l’altro, l’ultima radio che ancora trasmetteva samba, chiamata MPB FM, è stata chiusa.
Credo che il samba resisterà non certo grazie alle radio, ma alla sua forza orale. Per la sua forza intrinseca. Per la forza del ritmo. Per la sua forza ancestrale. È questo che fa sopravvivere il samba.

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Teresa Cristina canta Cartola, la video intervista per Nabocadopovo.it
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Teresa Cristina canta Cartola, la video intervista per Nabocadopovo.it
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Teresa Cristina, sambista carioca, racconta il suo ultimo disco dedicato a Cartola durante la tournée mondiale al lato di Caetano Veloso
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