Passo Fundo, Rio Grande do Sul, 1980. Con una madre cantante, Clari Marcon, e un padre chitarrista e trombettista, Algacir Costa, Yamandu nasce sotto la buona stella della musica. È quasi impossibile distinguere il momento in cui il bambino si fa  musicista navigato. È come se le due anime, quella di pargolo e quella di artista, si siano affacciate alla vita pressappoco negli stessi anni. Yamandu Costa, infatti, abbraccia la musica a soli quattro anni e la chitarra classica a otto, sotto la guida di un prestigioso amico di famiglia, Lúcio Yanel, virtuoso chitarrista argentino a cui il piccolo gaucho deve tanto. Per le sette corde, invece, dovremo aspettare quasi due lustri, ma nel frattempo il giovane chitarrista fa parlare di sé.

YamanduNel 1996, infatti, gli viene concesso il prestigioso compito di aprire il concerto di uno dei più grandi chitarristi della storia del Brasile, Baden Powell. Yamandu Costa è appena un sedicenne eppure si dona alla platea da musicista navigato. Il pubblico apprezza. Baden pure. Ma questo non è che l’inizio. Perchè saranno molti i grandi artisti con cui il chitarrista avrà il piacere di suonare e di incidere. Tra i tanti, sicuramente due nomi meritano una citazione particolare, perché hanno contribuito fortemente a formare l’uomo e il musicista che oggi il mondo conosce. Il primo è Paulo Moura, straordinario clarinettista carioca scomparso del 2010, con il quale Yamandu ha inciso il disco El Negro del Blanco, un lavoro considerato dallo stesso chitarrista uno dei più importanti della sua carriera. L’altro nome è quello di Dominguinhos, parceiro di una vita intera, con cui il gaucho ha avuto modo di allacciare un solido rapporto di stima reciproca. Il sanfoneiro pernambucano è amico e guida prima ancora che parceiro e Yamandu Costa non perde occasione per ricordarcelo. La parceria con Dominguinhos porterà al disco Yamandu + Dominguinhos, un vero capolavoro che ancora oggi riscuote enorme successo tra gli appassionati del genere. Un altro disco fondamentale è sicuramente Lida, un lavoro ispirato alla saga letteraria O tempo e o Vento di Érico Veríssimo, in cui Yamandu celebra, con straordinaria maestria e con composizioni inedite, le proprie origini, la propria cultura , il suo amato sud.

La musica di Yamandu Costa, oggi artista affermato sulla scena internazionale, è il riassunto di una carriera intensa nella quale si incontranoYamandu+dominguinhos le influenze di grandi chitarristi brasiliani come  Baden Powell,  Dino 7 Cordas, Garoto, Raphael Rabello, e il background culturale tipicamente gaucho, per certi versi argentino. Nelle sue sette corde ritroviamo pennellate di choro, samba, baião, e poi tango, milonga, zamba e chamamé, riproposti con uno stile decisamente innovativo che consente a Yamandu di essere annoverato tra  i musicisti più influenti e innovativi nell’immenso panorama della musica strumentale brasiliana, nonostante la sua giovane età.

Poi c’è la sua simpatia, il suo buon umore che gli hanno consentito, negli anni, di instaurare un solido rapporto con la folta schiera di appassionati che non perde occasione di seguirlo di concerto in concerto. Un rapporto intimo e amorevole che rivive ad ogni show.

Abbiamo avuto il piacere di trascorrere circa un’ora con questo incredibile artista e abbiamo colto l’occasione per farci raccontare la sua musica, i suoi dischi, la sua carriera, la sua arte in una delle nostre consuete video interviste.