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André Midani

André Midani

Di ritorno in Brasile nel 1970, contrattato da André Midani per la Philips, Chico lancia il brano Apesar de Você, il cui testo, apertamente critico nei confronti della dittatura, passò praticamente inosservato, senza subire alca censura. Solo dopo che il disco raggiunge le 100.000 copie vendute, la canzone fu proibita e i dischi furono ritirati dal commercio. Il brano, però, già era sulla bocca di ogni brasiliano

Apesar de você
Amanhã há de ser
Eu pergunto a você
Onde vai se esconder
Da enorme euforia

***

Nonostante ci sia tu
Domani sarà
Un altro giorno
Ti chiedo
Dove ti nasconderai
Dalla grande euforia

L’episodio che aveva visto prima pubblicata e solo in seguito censurata Apesar de Você allertò definitivamente i censori sulla produzione artistica a firma di Chico Buarque. Così, inspiegabilmente, nel 1971 il samba Bolsa de Amores, composto per Mário Reis, fu interamente censurato.

Comprei na bolsa de amores
As ações melhores
Que encontrei por lá
Ações de uma morena dessas
Que dão lucro à beça
Pra quem sabe
E pode jogar

***

Ho comprato nella borsa di amori
Le azioni migliori
Che ho trovato
Le azioni di una mora di quelle
Che fanno guadagnare molto
Per chi sa
E per chi può giocare

Il testo di Bolsa de Amores sarà pubblicato nell’edizione del giugno del 2004 della rivista Nossa História, della Biblioteca Nacional (Anno1/n°8), seguito dal testo del veto del 21 luglio del 1971 che, però, non riporta la firma del censore ma solo le iniziali, tra l’altro, poco leggibili (IRR o URR):

Vietata perché l’autore ha impiegato parole tipiche del linguaggio della Borsa di Valori che non di addicono ad una donna soprattutto in un testo di musica popolare. Sembra che l’autore, da qualche tempo a questa parte, si stia preoccupando sin troppo di denigrare la reputazione di tutte le donne. Vedasi una delle sue ultime composizioni, Minha HistóriaTraduzione di 4 Marzo 1943 di Lucio Dalla, in cui si parla della vita di un uomo figlio di una prostituta

La registrazione di Mário Reis, persa dopo che fu cancellata dal nastro master degli studi EMI-Odeon, fu ritrovata solo nel 1993 dal ricercatore e, all’epoca, direttore artistico della casa discografica Egeu Laus.

 Nel 1993, ero Direttore Artistico del dipartimento di Arti Grafiche della Emi-Odeon, antica Odeon e attuale Emi Music. Fui convocato per produrre l’aspetto grafico della collezione Dois em Um, coordinata dal direttore di marketing strategico, il nord americano appassionato di musica brasiliana Gerald Seligman. Uno dei titoli della serie era di Mário Reis, con due dischi: il long play Mário Reis canta suas criações em Hi-Fi, del 1960, e l’LP Mário Reis, del 1971, l’ultimo della sua carriera.
marioreisSempre preoccupato per la memoria musicale brasiliana, che mi portava a fare intense ricerche nell’archivio della Odeon sin da quando fui assunto, notai la presenza, nella lista dei brani del secondo dei dischi (quello del 1971) di una musica di Chico Buarque, Bolsa de Amores, che io non conoscevo. Con il numero del disco tra le mani, mi recai nell’archivio sello studio della EMI-Odeon per ascoltare la musica di Chico che aveva solleticato la mia curiosità. Fu una sorpresa: nel nastro originale del disco (custodito con molta cura in archivio, a temperatura costante) non esisteva la musica Bolsa de Amores! Era un totale controsenso: la musica esisteva nella scaletta ma non nel nastro originale. Iniziai così la mia ricerca cercando di risolvere il mistero. Un tecnico del suono svelò l’arcano: si Chico Bolsa de Amoresricordò che il brano, all’epoca, era stato censurato e probabilmente, la registrazione che avevo tra le mani era quella definitiva, senza il brano in questione, da cui si ricavò la matrice per l’LP. E non esisteva nessun’altra registrazione!

Inizio il secondo capitolo della storia. Raccontai l’accaduto a varie persone che lavoravano nella casa discografica e una di queste, João Leopoldo M. Leal, ormai deceduto, mi disse che conosceva un vecchio amico di Mário Reis che rispondeva al nome di João Maurício Nabuco. Riuscimmo a trovare João Maurício e con nostra sorpresa: possedeva una copia delle registrazioni datagli dallo stesso Mário Reis. Sorpresa nella sorpresa: in questa registrazione c’era anche Bolsa de Amores! Grazie a questa scoperta, la casa discografica poté, quindi, lanciare nella collezione Dois em Um una canzone inedita di Mário Reis, Bolsa de Amores, con testo e musica di Chico Buarque.

(Depoinimento generosamente concesso da Egeu Laus, autrice di questo testo)

Sempre nel 1971, Chico Buarque e altri compositori annullano la loro partecipazione al VI Festival Internacional da Canção, per protestare contro il fatto che l’emittente televisiva aveva creato una iscrizione speciale che favoriva la loro partecipazione senza che partecipassero, insieme ai nuovi autori, alla fase eliminatoria

L’anno seguente, Chico partecipa alla colonna sonora di Quando o Carnaval Chegar, di Cacá Diegues, entrando nei crediti del film insieme a Nara Leão e Maria Bethânia. Nel testo della canzone o Carnaval si trasforma in una metafora della grande liberazione del popolo brasiliano dal regime autoritario: “…Eu tenho tanta alegria adiada, abafada, quem dera gritar/Tô me guardando pra quando o carnaval chegar” (“…Ho tanta allegria rinviata, smorzata che vorrei gridare/ Mi sto trattenendo per quando arriverà il carnevale”)

Eu tô só vendo, sabendo, sentindo, escutando
E não posso falar
Tô me guardando pra quando o Carnaval chegar 

***

Sto solamente guardando, sapendo, sentendo, ascoltando
E non posso parlare
Mi sto trattenendo per quando il carnevale arriverà

Il carnevale di Chico riceve immediatamente l’adesione di Maurício Tapajós e Paulo César Pinheiro con la canzone Agora é Portela 74 “Conte comigo neste Carnaval, tô me guardando deste mesmo mal” (“Conta pure su di me per questo carnevale, mi sto trattenendo allo stesso modo”)

Conte comigo neste Carnaval
Tô me guardando deste mesmo mal

Eu quero ver a multidão no auge
Delirando em homenagem ao vencedor real
No dia que chegar o verdadeiro Carnaval 

***

Conta pure su di me per questo carnevale
Mi sto trattenendo allo stesso modo

Voglio vedere la moltitudine all’auge 
Delirando in omaggio al vero vincitore
Nel giorno che arriverà il vero carnevale

Il 1973 è l’anno in cui si intensificano gli atti di censura sull’opera di Chico Buarque. Secondo Sérgio de Carvalho, responsabile per dodici anni dei dischi registrati da Chico, per molti mesi si cercò di mediare con gli ordini di censura affinché fossero autorizzate le musiche dello spettacolo Calabar, o elogio da traição (Calabral, l’elogio del tradimento), scritto a quattro mani con Ruy Guerra. Quelle stesse musiche faranno parte dell’album Chico canta Cabrlar, o elogio da traição del 1973, appunto.

Il musical non fu mai messo in scena, con l’aggravante di aver lasciato un grande pregiudizio nei confronti del produttore Fernando Torres e di tutti quelli coinvolti. La colonna sonora, con alcuni tagli, fu autorizzata. Tuttavia, la censura colpì i diversi brani, con evidenti tagli di interi versi vietati.

In Ana de Amsterdam, fu eliminata la voce di Chico, che già erta stata registrata. In questo disco, la canzone è presentata come brano strumentale

Il testo di Fado Tropical, con una prima parte declamata da Ruy Guerra, fu tagliata nel verso “Todos nós herdamos no sangue lusitano uma dose de lirismo além da sífilis, é claro” (“Tutti noi ereditiamo con il sangue lusitano una dose di lirismo oltre alla sifilide, ovvio”). Ancora una volta, la censura cancella la voce di Ruy nella parte in cui dice oltre alla sifilide, ovvio.

Il brano Não existe pecado ao sul do Equador fu  fu autorizzato dopo che il verso “vamos fazer um pecado safado debaixo do meu cobertor” (Faremo un peccato svergognato sotto le mie coperte) fu sostituito con “Vamos fazer um pecado rasgado, suado, a todo vapor” (Faremo un peccato violento, sudato, a tutto vapore)

Per quanto riguarda questo disco, il veto della censura si espresse anche sulla copertina, che originariamente era doppia. La parte frontale presentava un muro sul quale era dipinto il titolo del disco Chico canta Calabar, o elogio da traição. Nella parte centrale, una fotografia presentava un banchetto di senzatetto. Le copertine furono stampate ma, subito dopo, proibite e il disco fu pubblicato con una copertina bianca con la sola parte iniziale del titolo: Chico Canta. Anche qui, fu evidente la mutilazione dei crediti per le inesistenti foto della copertina principale e per quella interna.

Chico Buarque, Miltin Nascimento e Sérgio Carvalho

Chico Buarque, Miltin Nascimento e Sérgio de Carvalho

Sempre nel 1973, Chico affronta un nuovo problema con la censura che colpì la canzone Cálice, nata da una collaborazione con Gilberto Gil. Quell’anno, la Phonogram promosse, presso il Palácio das Concenções do Anhembi in São Paulo, un grande evento musicale, chiamato Phono-73, ripetutosi per tre serate consecutive, in cui si esibivano tutti gli artisti della casa discografica. Nonostante il testo fosse stato vietato, Chico e Gil decisero di presentare il brano cantando appena il ritornello Cálice, una parola con una fonetica simile a Cale-se (chiudi il becco). Durante l’esibizione, a cui parteciparono anche gli MPB-4, i microfoni furono spenti davanti ad una platea attonita. Vista l’impossibilità di cantare Cálice, Chico continuò con il programma dello show passando alla canzone seguente, avendo prima detto: Facciamo quello che si può.

Pai, afasta de mim esse cálice
De vinho tinto de sangue 

***

Padre, allontana da me questo calice
Di vino rosso di sangue

Durante il 1974, i problemi già dati dalla censura in relazione all’opera di Chico Buarque sembravano impedire la Sinal Fechadopubblicazione di un nuovo disco autorale. La soluzione a questo problema fu la registrazione di un LP che contenesse esclusivamente canzoni di altri compositori. Il titolo, Sinal fechado, si ispirava a quello di un brano, presente nel disco, di Paulinho da Viola. Un altro brano il cui titolo illustrava perfettamente il momento che stava attraversando l’artista era Me deixe mudo, di Walter Franco. Nel repertorio entrò anche una canzone dal titolo Chame o ladrão, scritta da una nuova coppia di compositori, Leonel Paiva e Julinho da Adelaide, pseudonimo sotto il quale si nascose lo stesso Chico perché la musica non fosse censurata.

Nel 1975, Chico Buarque  rende omaggio, con il brano Tanto Mar, alla Rivoluzione dei Garofani, che depose la dittatura di Salazar in Portogallo. Il testo originale, vietato dalla censura, ebbe una versione lanciata esclusivamente in Portogallo.

Eu queria estar na festa, pá
Com a tua gente
E colher pessoalmente
Uma flor do teu jardim

***

Vorrei essere alla tua festa, pá
Con la tua gente
E raccogliere personalmente
Un fiore dal tuo giardino

Nel 1976, Chico lancia l’LP Meus Caros Amigos. In una delle canzoni del disco, un verso mette in guardia sulla situazione brasiliana: “Mas o que eu quero é lhe dizer que a coisa aqui tá preta” (Ma voglio dirti che la situazione qui è nera)

Mas o que eu quero é lhe dizer que a coisa aqui tá preta
É pirueta pra cavar o ganha-pão
Que a gente vai cavando só de birra, só de sarro
E a gente vai fumando que, também, sem um cigarro
Ninguém segura esse rojão 

***

Ma quello che voglio dirti è che la situazione qui è nera
Facciamo salti mortali per tirar su qualche soldo
E vorremmo avere un capriccio, una piccola distrazione
E fumiamo anche senza una sigaretta
Nessuno più sopporta questa oppressione

La lotta della stilista Zuzu Angel per incontrare il corpo del figlio, Stuart Angel, e per denunciare i responsabili della sua morte in prigione, ispirò il testo di Angélica, comporta da Chico Buarque in collaborazione con Miltinho, uno degli integranti del gruppo MPB-4. Secondo Miltinho, la canzone non ebbe problemi con la censura.

Quem é essa mulher
Que canta sempre esse estribilho
Só queria embalar meu filho
Que mora na escuridão do mar

***

Chi è questa donna
Che canta sempre questo verso
Vorrei solo mettere a letto mio figlio
Che vive nell’oscurità del mare

Nel febbraio del 1978,  in qualità di giurato del Prêmio Literário da Casa de Las Américas, Chico Buarque va per la prima volta a Cuba, dove entra in contatto con gli esponenti del movimento Nueva Trova Cubana, come Sílvio Rodrigues e Pablo Milanês. Quest’ultimo è autore del brano Canción por la unidad latinoamericana, di cui Chico ne farà una nuova versione. Di ritorno in Brasile, il compositore è arrestato dal DOPS (Departamento de Ordem Política e Social) per deporre a proposito del suo viaggio a Cuba.

E quem garante que a História
É carroça abandonada
Numa beira de estrada
Ou numa estação inglória

A História é um carro alegre
Cheio de um povo contente
Que atropela indiferente
Todo aquele que a negue

***

E chi garantisce che la storia
È una carrozza abbandonata
Sul ciglio di una strada
O in una stazione ingloriosa

La storia è un carro allegro
Pieno di un popolo felice
Che investe indifferente
Tutto ciò che la nega

Alla fine del 1978 l’Ato institucional no. 5 viene revocato. L’anno seguente, il governo affronta il movimento per l’amnistia totale. Gli anni 70 si chiudono con la promulgazione del Decreto de Anistia, che legittima il ritorno in Brasile degli esiliati dalla dittatura militare.

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