Ci sono canzoni di maturazione, che cominciano grazie a una piccola gemma creativa – come una goccia che, andando a depositarsi lentamente sul fondo, colora l’acqua di un vaso – ; un giorno metti mano a quel precipitato lì sul fondo e cominci a lavorarci. È uno dei tanti modi; Expresso 2222, ad esempio, è stata concepita così. Ma ci sono canzoni che richiedono uno sforzo intenso e prolungato. Drão è tra queste ultime.

Per comporla ho incontrato diverse difficoltà perché affrontava un tema intenso  – l’amore e la sua morte, la rottura, la fine di un matrimonio; perché era una canzone per Sandra Gadelha – il cui nomignolo è Drão, da qui il titolo della canzone – e per me. Continuavo a chiedermi “come faccio a inserire così tanto in un’unica canzone?”. Inoltre c’era l’esigenza di eccellere, di infondere passione nei versi. Per questo motivo ci sono voluti giorni e giorni di lavoro.

Ho un ricordo di me seduto sul pavimento, stavo annotando delle frasi sul quaderno, la chitarra vicino a me. All’improvviso mi sento soffocare da un coagulo di creazione e al tempo stesso percepisco l’urgenza della vena creativa. Non riuscivo a resistere. Sono andato nella mia stanza a distendermi e a lasciare che quel coagulo si dissolvesse, dando origine a sottili filamenti che si diramavano in tutte le direzioni… il cervello e il cuore si espandevano, alcune idee cominciavano a fluire e uscivano due, tre o quattro versi. Soddisfatto, chiudevo il quaderno e uscivo a vivere la mia vita. Uscivo, passavo la giornata facendo altre cose, tornavo la sera e riprendevo, componendo di nuovo fino all’alba.

Un altro paletto che mi ponevo era quello di non essere precipitoso. Volevo essere io stesso l’osservatore di quella pratica empirica, mantenendomi a una certa distanza: dovevo contemplare la forma della canzone. Oltre allo sforzo, alla tensione e concentrazione, doveva esserci una sorta di defaticamento, di  rilassamento – in modo che entrambe le cose, insieme a tutte queste esigenze intrecciate tra loro, determinassero la forma della canzone.

Fare musica è una cosa da pazzi quando ci si pone così tanti problemi.
FONTE: GILBERTO GIL – TODAS AS LETRAS (A CURA DI CARLOS RENNÓ)
traduzione a cura di Deborah Stefanutti
supervisione: Pietro Scaramuzzo
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Drão, quando un amore finisce
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Drão, quando un amore finisce
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Alla fine della storia d'amore con Sandra Gadelha, detta Drão, Gilberto Gil compose una delle canzoni più belle del suo repertorio di cui ci parla in questo articolo.
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