Fagner & Zé Ramalho
Ao vivo
Sony Music
Ci sono incontri musicali memorabili, come quello di Dominguinhos e Yamandu Costa, o quello di Gal, Caetano, Bethânia e Gil o, ancora, quello degli anni novanta che ha visto sullo stesso palco Zé Ramalho, Alceu Valença, Elba Ramalho e Geraldo Azevedo. E poi c’è l’incontro, assolutamente attuale, di Fagner e Zé Ramalho avvenuto dal 28 al 30 de luglio dello scorso anno al Theatro Net Rio di Rio de Janeiro che la Sony Music Brasil ha voluto donare all’eternità in un disco e un dvd.
Il repertorio è il sunto di due carriere prolifiche che si assomigliano per la storia di emigrazione dal nordest – Zé Ramalho è paraibano mentre Fagner è cearence – verso il sudest delle grandi Rio de Janeiro e São Paulo, per le composizioni che i due artisti hanno condiviso nell’arco di oltre quarant’anni di carriera e che continuano a condividere in questo lavoro. I brani passano da una voce all’altra come le frasi di un dialogo profondo e appassionato tra due parceiros di vita, mentre le composizioni, di uno e dell’altro, diventano il prodotto di una unica mente creativa. Così i brani di Fagner si arricchiscono delle frequenze basse nella voce baritonale di Zé Ramalho, mentre le composizioni di quest’ultimo guadagnano brillantezza nella voce cristallina di Fagner. E tutto si completa, si armonizza nel canto all’unisono, nelle chitarre.
La prima parte del concerto si affida solo a questo, al suono pulito e vibrante del sertão che odora di folk e di polvere. Dois Querer, brano d’apertura dello show, proietta l’intera platea sotto il cielo limpido delle distese aspere del nordest. La stessa platea pervasa dal melanconico languore di Asa Partida, prima, e Pelo Vinho E Pelo Pão, dopo. Lo stesso pubblico che intona Noturno, uno dei primi successi di Fagner che, in questo disco, è affidato alla voce di Ramalho.
Il tenore del concerto cambia dopo il sesto brano quando ai due artisti, fino ad ora soli sul palco, si aggiunge la band che da colore e forza alla bellissima e famosissima Romance in Durango di Bob Dylan che per i brasiliani è Romance no Deserto, per gli italiani Avventura a Durango. E non è un caso se Zé Ramalho da molti è stato definito O Bob Dylan do sertão, anche se la traduzione in portoghese del brano è di Fagner. Da questo momento in poi, nonostante il mood rimanga sulle tonalità del minore, lo spettacolo prende corpo in un climax che, passando per il medley Jura Secreta / Revelação e Garoto De Aluguel, sporta ad una meravigliosa versione di Pedras que cantam, xote prezioso del canzoniere di Dominguinhos e Fausto Nilo.
Il concerto, e quindi il disco e dvd, non presenta nessun inedito ma, evidentemente, l’intenzione di questo progetto non era questa, quanto piuttosto il celebrare due carriere straordinarie, due voci importanti, due artisti unici. In questo senso, missão cumprida!