In Brasile, il mese di giugno è dedicato a quella che i brasiliani chiamano festa junina. Di origine pagana ma con forti connotazioni religiose, la festa junina è dedicata ai santi Antônio, João e Pedro, ma i simboli e i riti che caratterizzano questa manifestazione mantengono ancora salda la radice pagana dei riti.
I primi accenni che ricordano la festa junina in Brasile risalgono al 1583 ad opera dei portoghesi. Questi non avevano fatto nient’altro che trasferire in Brasile le feste europee che celebravano l’avvento dell’estate. In Brasile, invece, il mese di giugno segna l’arrivo dell’inverno e l’epoca della raccolta del mais, ingrediente assai usato nella festa junina.
Le feste, disseminate durante tutto il mese di giugno e che culminano in un grande evento che si realizza il giorno di São João, il 24 giugno, sono ricche di elementi iconografici e rituali che vale la pena approfondire per capire meglio questa tradizione così importante per i brasiliani.
Musiche e danze
Musica e danza sono sicuramente due elementi fondamentali per una festa junina, nonostante, tali manifestazioni si modifichino a seconda della regione del Brasile in cui ci troviamo. Le feste del Nordeste brasiliano saranno caratterizzate da forró – con zabumba, fisarmonica e triangolo – ad incentivare un ballo sensuale in cui i due ballerini danzano praticamente incollati l’uno all’altro. Nell’entroterra del Centro-Oeste le musiche si avvalgono di strumenti quali viola e chitarra. Nel Sul e Sudeste le danze sono caratterizzate da quadriglie in cui uomini e donne ballano separati, uno di fronte all’altra, battendo mani e piedi. Nella regione Norte le danze sono quelle del lundu , carimbó e siriá. Senza ombra di dubbio, però, la danza più usata è appunto la quadrilha di origine europea. Comune nell’aristocrazia del diciottesimo e diciannovesimo secolo, la quadrille si compone di tre momenti: la changê, durante la quale le coppie cambiano partner, anarriê, in cui la fila esegue un mezzo giro e balancê, in cui i ballerini ondeggiano i corpi.
Il Matrimonio
Le feste tradizionali sono caratterizzate dalla messa in scena di un matrimonio in cui, evidentemente, lo sposo e la sposa sono i protagonisti principali. La presenza di questo rito la si deve all’importanza che il matrimonio ha sempre avuto nelle comunità rurali brasiliane. L’unione della coppia, infatti, rappresentava infatti il momento in cui dinanzi alla comunità si sancivano accordi, anche e soprattutto economiche, tra famiglie. I personaggi caratteristici di questa messa in scena sono la sposa gravida, lo sposo ubriaco, il padre della sposa, i prelato, il poliziotto e padrini e madrine. La rappresentazione è caratterizzata dallo sposo reticente a prendere sposa, mentre è minacciato dal padre della sposa coadiuvato dal poliziotto armato di spingarda. Il matrimonio, alla fine, è celebrato dal prete e gli sposi danno inizio alla quadriglia insieme ai testimoni.
Le lanterne del cielo
La pratica di lasciar volare le lanterne del cielo durante le feste la si deve al popola cinese. Pare infatti, che siano state inventate lì da Zhuge Liang, detto Kongming, uno stratega militare che sviluppò tali lanterne per lanciare messaggi. Per quel che riguarda la festa junina, sia quella brasiliana che portoghese, alle lanterne del cielo erano allacciati messaggi e preghiere per i santi.
La tradizione, attualmente, in Brasile è stata sospesa e le lanterne vengono utilizzate soltanto come elementi ornamentali. Il divieto risale al 1965 quando le lanterne del cielo causarono un incendio importante.
Fuochi d’artificio
I fuochi d’artificio sono un elemento tradizionalissimo delle fese di giugno e traggono origine dal mesmo contesto delle lanterne. Inventati in Cina nel dodicesimo secolo, i fuochi pirotecnici erano utilizzati per spaventare gli spiriti maligni e per portare, di conseguenza, buona sorte. Ed è esattamente con questo scopo che vengono utilizzati durante la festa junina. Tuttavia, il significato di tale manifestazione pirotecnica ha radici più profonde e chiama in causa la dottrina cattolica con un tocco di sana superstizione. Molti infatti ritengono che i fuochi d’artificio servano a svegliare São João. La leggenda narra che il menino São João dorme durante il suo compleanno per non vedere i falò che vengono accesi sulla terra per festeggiarlo. Se li vedesse, scenderebbe dal cielo. Svegliare il santo e quindi accender ei fuochi d’artificio dà inizio alla quadriglia.
Il brano Acorda São João, interpretata da Clemilda racconta esattamente questa tradizione:
Tá chegando a hora
Vamos ‘pessoar’
Acorda São João
Pra quadrilha começar
Il falò
Anche i falò sono tradizionalmente legati alla festa junina sin da tempi remoti. Anticamente erano un modo per salutare il solstizio d’enate europeo ed erano associati alla fertilità e alla protezione contro gli spiriti cattivi. La Chiesa Cattolica diede un nuovo significato ai falò associandoli alla ricorrenza della nascita di San Giovanni Battista (São João). Sua madre era Isabella, sorella di Maria, madre di Gesù. Isabella, infatti, per avvisare la sorella della nascita del nipote, abbia acceso un falò. São João pare sia nato il 24 giugno, in a ridosso del solstizio d’estate, mentre suo cugino Gesù è nato il 25 dicembre, a ridosso del solstizio d’inverno.
Nelle feste più tradizionali del Brasile, il falò assolve ad un’importante funzione sociale. Compari e comadri vengono investiti da ruoli importante dalle famiglie. Tale legame, contratto con il battesimo alla luce del falò. Per questo, questi devono saltare attraverso il falò recitando i versi
São João dormiu
São Pedro acordô
vamo sê cumpadre que São João mandô
Si diventa, così, compadres de São João o compadres de fogueira.
I Santi
Giugno, per i fedeli, è il mese per rendere omaggio a tre importanti santi. Il 13 si ricorda la morte di Sant’Antonio da Padova, il 24 è il giorno in cui è nato São João Batista e il 29 è il giorno della morte di San Pietro, il primo apostolo di Gesù. Durante le festas juninas, è tradizione innalzare un tronco alto fino a sei metri con l’immagine di uno dei tre santi e lungo tutta la sua lunghezza i fedeli sono soliti allacciare fasce colorate, fiori e frutta. Secondo lo storico e antropologo Luís da Câmara Cascudo, nel suo Dicionário do Folclore Brasileiro, il tronco simbolo di fecondazione vegetale, legato alla prosperità del raccolto, almeno per il Brasile, di mais. Ai santi i fedeli dedicano canti e fanno richieste. A Sant’Antonio, santo dei matrimoni, si è soliti chiedere un marito o una sposa. Ovviamente, perché la richiesta sia esaurita è comune lanciare la statua del santo in un pozzo o in un bicchiere colmo d’acqua.
Giochi
Un altro aspetto fondamentale della festa junina è quello ludico che, come accade per gli altri elementi, trova la sua origine nella cultura rurale. I giochi vanno dalla pesca di pesci di plastica fluttuanti a cui corrispondono piccoli premi, alla cosa del sacco o con l’uovo nel cucchiaio. Molto spesso, inoltre, uno delle competizioni tipiche è il palo della cuccagna. Di origine portoghese consiste nell’arrampicata su un tronco coperto di grasso animale. Al suo apice è presente un premio in denaro. per conquistarlo, l’arrampicata può essere individuale o in gruppo.
Bandierine
La decorazione tipica della festa junina si avvale di piccole bandierine colorate di forma triangolare. L’origine di tale decorazione è religiosa. Nelle feste sacre, infatti, oltre alle immagini dei santi era comune adornare le strade con queste bandiere che, prima di essere esposte, erano bagnate con l’acqua così che, gocciolando, benedicessero l’ambiente e i fedeli. Le bandierine della festa junina hanno esattamente la stessa funzione e coprono, come se fossero un tetto, tutto lo spazio in cui la festa si realizza.
Cibi e bevande
Pop-corn, pé-de-moleque, pamonha, arroz doce, cuscuz, curau, canjica, bolo de fubá e pinhão sono tutte pietanze che è possibile assaggiare durante la festa junina. Nelle corrispettive feste portoghesi, invece, si è soliti mangiare sardine arrostite. Non mancano pietanze a base di mais che derivano dal tradizione indigena. Dal momento che in Brasile è inverno, le bevande tipiche della festa junina sono calde e sono sostanzialmente due. Il quentão è una bevanda a base di frutta, chiodi di garofano e cannella e cachaça, mentre il vino caldo è a base, appunto di vino e ha origini europee.
Abbigliamento
È prassi associare alla festa junina i vestiti tipici della cultura caipira. I ragazzi usano una camicia a quadri, pantaloni e un cappello di paglia, mentre le ragazze usano i capelli raccolti in due trecce, gonne larghe e lentiggini disegnate sul viso. Nel Sudeste molto spesso si modificano i vestiti con delle toppe simili a quelle usate per rattoppare vecchi abiti, nonostante gli indumenti tradizionali e le danze derivino dall’ambiente aristocratico europeo. Nell’ambiente rurale, anche chi aveva pochi soldi, usava i migliori vestiti che aveva in casa.
Fonte: NEXO JORNAL LTDA

