Se si cerca su Google il nome di Franco Fontana, le uniche informazioni che si trovano sono quelle relative al noto fotografo italiano. Dell’omonimo impresario, nessuna traccia. Nemmeno Wikipedia, che pure è satura pagine a illustri sconosciuti, dedica una pagina a Fontana. Eppure, a questi, la musica italiana e quella brasiliana devono tanto.

Lunedì del SistinaCerto la sua carriera è iniziata quasi per caso, ma a Franco ha il merito di aver sdoganato la musica dal vivo e di aver diffuso la musica brasiliana bel Belpaese.

Erano gli anni’60 quando il giovane avvocato Fontana organizzava spaghettate genovesi con gli allora sconosciuti Fabrizio De André e Paolo Villaggio. Franco vendeva enciclopedie e assicurazioni ma un incontro inaspettato, come quelli che a volte la vita riserva agli audaci, gli ha fatto incontrare Vittorio Gassman, prima, e Anna Magnani, poi. Grazie ad Anna, l’occasione di conoscere i proprietari del Teatro Sistina di Roma, che affidarono a Fontana l’organizzazione di concerti durante il giorno di chiusura del teatro. Nasce così uno dei più importanti eventi culturali del nostro Paese: I lunedì del Sistina.

Franco Fontana, il pioniere, come amano chiamarlo Gil e Caetano, porterà a Roma Baden Powell, Maria Bethânia, Elza Soares, Jorge Ben Jor, Gilberto Gil, Caetano Veloso, Vinicius de Moraes, Chico Buarque, Ellis Regina, Toquinho, Jair Rodrigues, Roberto Carlos. E, ancora, Miles Davis, Charles Aznavour, Amalia Rodrigues, Ella Fitzgerald. Lui è l’italiano che aveva l’esclusiva per l’organizzazione dei concerti di musica brasiliana all’Olympia, storico teatro di Parigi. Lui, l’autore e il produttore del grande spettacolo Oba Oba che ha girato gli Stati Uniti d’America e che è valso a Franco la cittadinanza onoraria di Los Angeles.

Eppure di Franco Fontana, su internet, non c’è traccia.Jobim all'Olympia

Per questo motivo vogliamo e dobbiamo raccontarvi la straordinaria vita di quest’uomo che ha vissuto gomito a gomito con la grande musica, che ha brindato con Vinicius, che scherzato con Chico, che ha permesso a tutti noi di conoscere e innamorarci della bossa nova e della música popular brasileira. Per farlo, lo abbiamo incontrato nella sua casa-museo nel cuore di Roma e ci siamo fatti raccontare la sua carriera.

Il racconto è stato così intenso che abbiamo deciso di dividere la video intervista in due parti. Gli aneddoti che ci ha raccontato sono meravigliosi, interessantissimi e speriamo che questo incontro sia il primo di una lunga serie perché noi, come voi, desideriamo farci raccontare ancora quei meravigliosi anni in cui la musica brasiliana era di casa in Italia.