Zé Miguel Wisnik e Ná Ozzetti
Ná e Zé
2015
Trent’anni fa il compositore paulistano Zé Miguel Wisnik convolava a nozze con Laura Vinci. In quell’occasione Ná Ozzetti cantò per la prima volta un brano scritto proprio da Wisnik e dal poeta Cacaso. Louvar, questo il brano, suggellava così il primo incontro tra questi due raffinati artisti che, da quel momento, non hanno più smesso di collaborare.
Oggi, trent’anni dopo, la parceria si celebra in un disco, Ná e Zé, raffinato e intenso che ben descrive una rotta artistica decisamente d’avanguardia, ricca di sperimentazioni, ricerca musicale e composizioni immortali che, in questo lavoro, si rinnovano nelle sonorità e negli arrangiamenti.
Il progetto raccoglie ben quindici composizioni tutte a firma di Zé Wisnick e tutte interpretate da Ná Ozzetti nel corso degli anni. Il brano d’apertura è una poesia di Paulo Lemniski e musicata da Zé dal titolo Gardênia e Hostênsias che lascia subito intuire quello che si ascolterà nell’intero disco: sovraincisioni vocali, incursioni elettroniche, riff ipnotici in salsa progressive.
Sulla stessa linea si mantiene anche Alegre Cigarra in cui la voce limpida e cristallina di Ná si scontra amabilmente con la il noise della chitarra di Guilherme Held. Classico e contemporaneo si fondono e si confondono in ogni nota. Così, due composizioni rispettivamente del 1978 e del 1982, A olhos nus e Orfeu, si mostrano giovani e fresche. Orfeu, tra l’altro, si veste del vibrafono Marcelo Jeneci, uno degli artisti più interessanti della nuova leva di musicisti brasiliani.
E se di illustri ospiti si parla, non si può non citare Arnaldo Antunes che duetta con Ná Ozzetti in Noturno do Mangue. La voce grave di Antunes è manto soffice sul quale si adagia il canto dell’artista paulistana. Il risultato è di sorprendente bellezza. Probabilmente, questa è una delle tracce più belle e intense dell’intero lavoro.
Nel disco è presente anche un brano inedito dal titolo A noite che, in realtà, è stata composta nel 1981 a quattro mani con Paulo Neves. Una perla, insomma, tenuta nascosta per oltre vent’anni e che ora vede la luce in tutto il suo splendore.
La chiusura del disco è affidata a Louvar. Un ritorno alle origini, un cerchio che si chiude. Circonferenza perfetta che abbraccia una delle più preziose e intense collaborazioni artistiche che si siano viste in Brasile nell’ultimo secolo. Da un lato Wisnik con la sua lucida descrizione dei tempi , dall’altro Ozzetti, raffinata interprete di un canzoniere unico per bellezza e originalità. Il risultato è un universo parallelo, un eden della musica in cui non v’è peccato originale. Un rifugio delizioso a cui ricorrere in ogni momento. La chiave per accedervi è il tasto play del lettore di dischi.