Diari dal Brasile: Trancoso

Trancoso fa immediatamente pensare ad una Saint-Tropez, ad una Porto Cervo brasiliana; si percepisce che tutto è pensato per accogliere una certa élite di viaggiatori.
E pur non rispondendo precisamente ai nostri gusti, credeteci, è impossibile non venirne sedotti.
Non è difficile capire perché persone di culture, personalità ed etnie diverse si integrino perfettamente in questo villaggio.
O Quadrado, non è solo il centro di Trancoso, è un’atmosfera, è un campo di erba dove giocare a pallone, è un caleidoscopio di colori in cui lasciarsi andare e la natura esuberante che lo circonda non finisce mai di sorprenderti. Ma è anche il posto di hotel diffusi, atelier, negozi di cose bellissime a prezzi da Montecarlo, ristoranti d’atmosfera, gallerie d’arte.
A testimonianza della sua storia più antica ci sono ancora le case coloniali costruite nel ‘600 e in una di queste c’è chi prova a mantenere integre le tradizioni popolari con molto orgoglio e passione.
Nella casa da Dona Glória la domenica si serve una Fejioada bem gostosa!
Dona Glória era una delle persone più amate di Trancoso, madre di 18 figli godeva una stima generale, il suo prestigio erano le mani…lei era una “parteira” un’ostetrica che fece nascere tutti i bambini del villaggio.
Dona Glória aveva una medicina per ogni malattia e la sua farmacia era il suo giardino: quiabo, alho, arruda, mastruz, palma, alfazema.
Preparava anche la Cachaça de mulher parida..post parto: hortelãzinha, poejo, alevante e arnica e diceva…”la tradizione antica per alleviare i dolori, le fatiche e curarsi dentro”.
Dona Glória aveva una vera passione per la cucina e le sue figlie ancora oggi, per continuare la tradizione cucinano la feijoada.
Salve Dona Glória!
Decido di vedere il Quadrado sotto una luce diversa.
Alle 5,10 del mattino suona la sveglia che avevo programmato, lascio Paolo dormire beatamente ed esco.
Il Quadrado è deserto, ci siamo io, due cavalli che brucano l’erba, un cane che gironzola e una coppia di ragazzi, mi incammino frettolosamente fino in fondo alla grande piazza con la chiesa che affaccia sul mare, e dal promontorio, che domina spiagge meravigliose, mi godo l’alba sull’oceano.
È vero che Trancoso è come una sirena che incanta col suo seducente canto.
Qui c’è un tratto di litorale considerato tra i migliori del Brasile. Alcune spiagge sono raggiungibili facilmente anche a piedi, Praia dos Nativos a nord più movimentata e Praia dos Coqueiros a sud, protetta dalla barriera, con le sue imponenti palme.
Con l’alternarsi delle maree i fiumi che sfociano nel mare cambiano completamente lo scenario attorno a noi. Le spiagge sono immense, sembrano non finire mai. E anche queste molto curate e preservate.
Su un cartello della spiaggia dos Coqueiros c’è scritto: “Retribua a alegria que a praia lhe dar deixe a limpa!” Restituisci l’allegria che la spiaggia ti da, lasciala pulita!
Passeggiando nel Quadrado di Trancoso noto dei totem di legno dipinti a mano e perfettamente inseriti nel contesto della piazza tra la sbilenca porta del campo di calcio e la chiesa.
Le loro decorazioni si stagliano nella facciata bianca dando una nota di colore.
Sono “Os Mastros Sagrados” uno dei più importanti simboli della cultura e della storia di Trancoso.
Opera di un pittore nato qui, Valquito Lima, che li crea e li dipinge portando avanti la tradizione del nonno e dell’intera comunità trancosense.
Os Mastros Sagrados raccontano la storia dei festeiros ai quali vengono dedicati e di tutto quello che il villaggio ha vissuto nell’anno precedente sotto forma di colori e linee in uno stile coloniale, ma contemporaneo.
Vengono sostituiti ogni anno in occasione della festa di São Sebastião a gennaio e di São Brás a febbraio.
La grande festa anima il villaggio e il Samba do Couro da Velha Guarda Trancosense contagia tutti con un ritmo che si ripete come un mantra e che continua ininterrotto, così come le danze,
fino al mattino quando arriva il momento di alzarli ed issarli; i festeiros pregano e fanno le loro promesse…il rituale è compiuto.
Abbiamo conosciuto e condiviso una cerveja con Mastro Val; ascoltare dalla sua voce la sua personale storia e quella della sua città è stato un altro momento che difficilmente dimenticheremo.
Obrigada Val por continuar essa tradição, foi um prazer ter conhecido você e a sua arte. Grazie Val per portare avanti questa tradizione, è stato un piacere aver conosciuto te e la tua arte!