Arnaldo Antunes, Carlinhos Brown, Marisa Monte
Tribalistas
2017
Finalmente, dopo quindici lunghi anni, possiamo finalmente riascoltare un trio che ha fatto la storia della musica brasiliana, i Tribalistas, che oggi lanciano un nuovo lavoro sul mercato discografico. Il disco, come era avvenuto per il precedente, ma piuttosto un marchio di fabbrica che corrisponde al nome del gruppo. In effetti la parola Tribalistas identifica non soltanto un gruppo di musicisti – oltre a Arnaldo Antunes, Carlinhos Brown, Marisa Monte ci sono anche Dadi Carvalho e César Mendes – ma, soprattutto, un modo di fare e di vivere la musica peculiare e sempre riconoscibile, come una firma artistica che non lascia dubbi sulla paternità dell’opera.
Tribalistas, il disco, era stato anticipato dal lancio sulle piattaforme digitali da quattro brani, Diáspora, Um Só, Fora da Memoria e Aliança che sono, nella stessa sequenza, i brani d’apertura del disco che sin da subito offrono all’ascoltatore la palette di colori dell’universo variopinto che il trio è in grado di offrire. Dopotutto, la grande forza dei Tribalistas la si deve al diverso background culturale che ogni componente del trio porta con sè. Carlinhos Brown incarna il nordest brasiliano con le sue influenze africane che si concretizzano nei pattern percussivi, Arnaldo Antunes è la declinazione più autentica del complesso universo paulistano, la traduzione dell’anima intellettuale della città, mentre Marisa Monte è carioca, è samba, è condivisione.
Ai quattro brani citati, segue Trabalivre, una fotografia nitida sul precario mondo del lavoro, a cui contribuisce anche la fadista Carminho che, sia con Arnaldo che con Marisa, aveva già collaborato in altre occasioni. In realtà l’artista portoghese è un elemento aggiunto importante per questo lavoro tanto che mette la firma, e la voce, anche sul brano di chiusura del disco Os Peixinhos, una ballad delicatissima, – in cui la voce rotonda della portoghese emerge con colori unici – che evidentemente si contrappone a canti di protesta come Lutar e Vencer, una convulsa narrazione delle occupazioni studentesche di qualche tempo fa nelle scuole di São Paulo.
Carminho, però, non è l’unica guest star del disco. In Aliança e Fora da Memoria al trio si aggiungono Pedro Baby e Pretinho da Serrinha che si inseriscono naturalmente nell’equilibrio armonico e stilistico dei Tribalistas. Dopotutto, lo abbiamo detto, tutto quello che porta il marchio dei Tribalistas nasce da un momento di condivisione, di compartecipazione. I brani nascono in modo del tutto spontaneo senza rispondere ad uno schema predefinito. Baião do Mundo si rivela agli artisti in modo del tutto naturale, ponendo l’accento su un tema critico come quello della carenza d’acqua nel mondo. Degne di nota anche Ânima, dai toni scanzonati, e Feliz e Saudável, a completare un quadro artistico di grande spessore, profondo ma di facile accesso, gradevole ma spigoloso, di quelli che graffiano e lasciano il segno, ma che la gente ama e ricorda per sempre.


grazie di esistere!!!