È inutile cercare di classificare la musica di José Ribamar Coelho Santos, in arte Zeca Baleiro, perché l’artista, maranhense di nascita ma paulistano d’adozione, sfugge ad ogni tentativo di etichettatura. Dopotutto Zeca può esse considerato un eclettico, uno sperimentatore. Merito di questa caratteristica è sicuramente la realtà del Maranhão, stato tra in nord e il nordest del Brasile, che per la sua particolare collocazione geografica risente dell’influenza della musica nordestina, certamente, ma anche di quella dei Caraibi, del reggae. Al background maranhense si aggiunge poi l’influenza che la città cosmopolita per eccellenza, São Paulo, ha avuto sull’artista Baleiro. Trasferitosi nella capitale economica del Brasile agli inizi degli anni novanta, Zeca è entrato in contatto con il concretiamo paulistano ma anche con un movimento musicale estremamente importante chiamato Vanguarda Paulista a cui Zeca si ispira e dal quale si lascia influenzare. Ci sono gli elementi della musica italiana che negli anni 60 e 70 veniva trasmessa nelle radio brasiliane. Insomma, Zeca trae ispirazione da un complesso substrato musicale che egli stesso modifica e personalizza, offrendo al pubblico un genere totalmente nuovo.
L’estrema originalità dell’artista colpisce pubblico e critica, oltre ad uno dei nomi più importanti della música popular brasileira: Gal Costa. Grazie a Gal, infatti, Zeca ha la possibilità di presentarsi al grande pubblico durante l’Acustico MTV dell’artista baiana con il brano A Flor da Pele.
Da quel momento, Zeca Baleiro si afferma sulla scena musicale nazionale collaborando con innumerevoli artisti – Rita Ribeiro, Lobão, O Teatro Mágico, Arnaldo Antunes, Zé Geraldo, Paulinho Moska, Lenine, Fagner, Zeca Pagodinho, Genival Lacerda e Zé Ramalho – e lanciando sul mercato ben dodici dischi autorali il primo dei quali, lanciato nel 1997 con il titolo Por Onde Andará Stephen Fry? vincerà il disco d’oro insieme a Vô Imbolá e Líricas.
Degno di nota è l’ultimo disco lanciato dall’artista dal titolo O Disco do Ano la cui produzione è stata affidata a 15 produttori diversi (uno o due per ogni brano) che hanno dato al disco un sound estremamente eterogeneo che si muove tra rap, reggae, bossa nova, ballate folk, ecc. ecc.
Abbiamo incontrato Zeca Baleiro a Roma nel settembre del 2013 durante il festival Brasil. L’intervista che abbiamo registrata dimostra la grande simpatia, cordialità e il lato scherzoso di uno degli artisti più importanti del panorama musicale brasiliano.